Si ipotizza che lo spazio vuoto non sia vuoto, ma che alla scala di Planck vi sia una un ribollire di coppie di particelle che nascono e si annichilano in continuazione (schiuma quantica). L’energia oscura potrebbe essere il “motore” di questa attività frenetica di fondo?

In breve la risposta è no, per il semplice motivo che nella domanda si fa confusione tra concetti molti diversi.

Il cosiddetto ribollire di coppie di particelle non è un’ipotesi e non è presente solo alla scala di Planck. Esso è una conseguenza diretta del principio di indeterminazione di Heisenberg, che impedisce di rilevare violazioni della conservazione dell’energia se esse si presentano per tempi molto brevi. Di conseguenza il cosiddeto vuoto, cioè lo stato dello spazio di minima energia, in realtà può essere riempito di coppie virtuali di particelle e antiparticelle che appaiono e scompaiono sufficientemente rapidamente da non poter essere rilevate direttamente. Anzi tale comparsa a scomaprsa continua di coppie virtuali è una delle caratteristiche fondamentali del vuoto quantistico. La presenza di questo "mare di particelle in tempesta" può essere rivelato indirettamente perché questo comportamento del vuoto spiega l’esistenza di tutta una serie di fenomeni fisici strani, inspiegabili per altra via, come per esempio l’effetto Casimir, cioè il fenomeno fisico per cui due lastre di materiale conduttore non caricate elettricamente sviluppano una forza attrattiva se vengono avvicinate sufficientemente, o la sonoluminescenza, cioè la conversione di energia sonora (cioè meccanica associata alla pressione dell’aria) in energia elettromagnetica, fenomeno che ha molti punti in comune con l’effetto Casimir.

La "schiuma quantica" è invece una delle diverse ipotesi sul comportamento quantistico della gravità ed essa si manifesterebbe solo alla scala di Planck, per cui a piccolissime distanze lo spazio-tempo non si comporterebbe come una superficie liscia (benché curva) ma come una superficie molto irregolare e piena di asperità, una via di mezzo tra una spugna e uno di quei fogli di plastica con le bolle che si usano per imballare gli oggetti fragili. L’origine dell’idea che sta alla base di questa "schiuma quantica" proviene sempre dal principio di indeterminazione ma questa schiuma non è composta da particelle ma sarebbe lo stesso spazio-tempo che ha una forma schiumosa.

L’energia oscura è un’altra cosa ancora. Essa è un’ipotesi (anche se largamente condivisa) che si basa sul fatto che il comportamento gravitazionale su larga scala (quindi niente a che fare con fenomeni quantistici) del nostro universo è largamente in contraddizione con ciò che ci si aspetta sulla base della materia ed energia osservabile. Pertanto si ipotizza che esista una forma di energia oscura, cioè non rivelabile dai nostri strumenti attuali (ma ciò non significa che non saremo un giorno in grado di osservarla direttamente grazie al progresso tecnologico), che gravitazionalmente si comporta producendo una pressione negativa che quindi fa espandere l’universo ad una velocità superiore a quella che si avrebbe se la massa dell’universo fosse solo quella associata a ciò che riusciamo a vedere.