I postulati della scienza possono essere considerati come i dogmi religiosi? Il fatto che la scienza spieghi il “come” e non il “perchè” di alcuni fenomeni può far pensare che essa abbia dei dogmi come la religione? Oppure semplicemente non abbiamo bisogno di rispondere al “perchè” e ci accontentiamo del “come”?




Allo scienziato, in sostanza, interessa che si sia tutti d’accordo che le cose vadano in un certo modo; questo basta per formulare una teoria1.

Questa frase del fisico e filosofo della scienza Giuliano Toraldo di Francia sintetizza bene quale sia lo scopo della scienza. In altre parole la scienza si propone il superamento dell’opinione individuale attraverso il raggiungimento di quello che viene chiamato “accordo intersoggettivo”. Per raggiungere questo obiettivo la scienza utilizza due strumenti: il ragionamento logico matematico e l’osservazione sperimentale della realtà. La scienza è tuttavia perfettamente consapevole che non tutte le domande consentono il raggiungimento dell’accordo intersoggettivo. Già Galileo aveva sottolineato questi inevitabili limiti, ad esempio, nel seguente brano

 

Perché, o noi vogliamo specolando tentar di penetrar l’essenza vera ed intrinseca delle sustanze naturali; o noi vogliamo contentarci di venire in notizia d’alcune loro affezioni. Il tentar l’essenza, l’ho per impresa non meno impossibile e per fatica non meno vana nelle prossime sustanze elementari che nelle remotissime e celesti… Ma se vorremmo fermarci nell’apprensione di alcune affezioni, non mi par che sia da desperar di poter conseguirla anco ne i corpi lontanissimi da noi, non meno che nei prossimi2.

 

Un concetto analogo venne già espresso da Leonardo da Vinci quando afferma:

 

Io credo che invece che definire che cosa sia l’anima, che è una cosa che non si può vedere, molto meglio è studiare quelle cose che si possono conoscere con l’esperienza, poiché solo l’esperienza non falla. E laddove non si può applicare una delle scienze matematiche, non si può avere la certezza3.

 

Quindi il limitarsi al “come” senza occuparsi del “perché” non deriva affatto da scelte dogmatiche, bensì dalla semplice constatazione che soltanto relativamente a certi aspetti (affezioni) della realtà si può andare oltre l’opinione individuale. Sarebbe bello poter rispondere anche ai “perché”, ma se si cerca di farlo inevitabilmente si cade nell’opinione individuale. Questo è proprio ciò che fanno le religioni che si fondano su affermazioni dogmatiche ritenute vere in base al principio di autorità o al peso della tradizione. Il fatto che esistano tante religioni, i cui principi dogmatici spesso sono in contrasto tra loro, dimostra chiaramente che all’interno di esse ci si muove nel campo delle opinioni individuali e si è ben lontani dal raggiungere un qualsiasi accordo intersoggettivo. Al contrario esiste un’unica scienza, condivisa da tutti indipendentemente dalla loro etnia, nazionalità, tradizione culturale, ecc.

 

 Edoardo Boncinelli

 

Questa netta distinzione tra scienza e fede è stata ben sottolineata qualche anno fa dal genetista Edoardo Boncinelli. In una intervista rilasciata al Corriere della Sera4, Boncinelli ha tra l’altro affermato:

 

La scienza cerca a modo suo, ponendosi domande alle quali è possibile rispondere. Di certo non riguarda la scienza il bene, che è un concetto estraneo alla ricerca, se non nelle applicazioni. Lo stesso vale per il trascendente: un ambito che per definizione non fa parte della scienza, poiché non è un’ ipotesi necessaria. Quindi la scienza, quando è seria (e purtroppo non sempre lo è), non se ne occupa. […] A livello professionale, questo matrimonio tra scienza e fede non lo vedo. Poi è chiaro che, a livello personale, uno può essere scienziato quando fa ricerca e uomo di fede quando si interroga, parla con se stesso. Se si mescolano le due sfere, il risultato è solo una grande confusione.

[…] Oggi dire che la razionalità scientifica non è l’unica va di moda; è un attacco che non viene solo dalla Chiesa, ma anche da alcune forze laiche, in maniera più sotterranea e contorta. Il punto è che finora nessuno è stato in grado di proporre alternative.

 

 

Note:

 

1)    G. Toraldo di Francia, "Errori e miti nel concetto comune di scienza", in AA. VV., Pensiero scientifico e pensiero filosofico, Muzzio, Padova 1993;

2)    G.Galilei, “Terza lettera a Marco Welser sulle macchie solari” in Opere, ediz. Naz. Barbera, Firenze 1929-1936, vol. V, p. 187;

3)    L. Da Vinci, Codice Atlantico, a 119v;

4)   http://archiviostorico.corriere.it/2005/novembre/26/Boncinelli_matrimonio_impossibile_unico_criterio_co_9_051126060.shtml.