Premetto che essendo la domanda di ambito giuridico più che informatico,
la risposta sarà basata su considerazioni di
buonsenso e che non deve essere considerata come “consulenza” di qualche
valore legale.
In linea di massima non credo che celare la propria identità
o impersonare un’identità diversa dalla propria
partecipando ad una “chat line” possa costituire di per sé un reato penale. Come
non credo che sia reato fare la stessa cosa durante una
conversazione telefonica.
Credo che debbano essere considerati due aspetti:
- Coloro che partecipano ad una “chat line” o che rispondono al
telefono non dovrebbero aspettarsi che
l’identità degli interlocutori sia garantita. Di conseguenza c’è
una sorta di tacito accordo fra gli interlocutori analogo a quello
che si ha quando si partecipa ad una festa in maschera e si dà
per scontato che nessuno prenda per vero, ad esempio, un costume
da carabiniere. Il travestirsi da carabiniere diventa però un reato
quando le circostanze rendono il travestimento “credibile”. - Occorre valutare anche lo scopo per il quale si utilizza
una identità falsa. Se lo scopo è quello di commettere
un reato probabilmente l’aver impersonato una identità non propria
potrebbe costituire un’aggravante.