Nella risposta a questa domanda facciamo riferimento principalmente
alle reti Ethernet (e fast Ethernet), essendo queste le più diffuse.
La larghezza di banda che ogni utente della LAN utilizza dipende da vari
fattori come:
- La larghezza di banda complessiva della rete. Se alcuni computer
sono connessi per esempio con una rete 10/100 la velocità massima
di trasferimento è dettata dal tratto più lento che connette i due
utenti tra di loro, nel caso specifico, se esiste un tratto a 10 Mbps,
il trasferimento andrà al massimo a 10 Mbps, anche se il resto supporta
i 100 Mbps. - Il traffico presente sulla rete al momento del trasferimento dati:
meno utenti transitano meno la banda viene spezzettata. - Le risorse di sistema dei vari client, il sistema più veloce riesce
ad accaparrarsi una fetta più grossa della banda. - La priorità del singolo client, i client con priorità più alta
hanno precedenza rispetto a quelli con priorità più bassa.
Bisogna però dire che mentre nei primi tre casi la larghezza di banda
viene segmentata tra tutti gli utenti (il secondo ed il terzo caso non
valgono in caso di reti commutate, che fanno uso di switch, ma
si applicano solo su reti a banda condivisa che fanno uso di hub),
nell’ultimo caso i client a priorità più bassa possono venire esclusi
momentaneamente dal trasferimento dati, facendo si che i client a priorità
più alta possano utilizzare la porzione banda che gli necessita fino
anche ad occuparla tutta.
Le priorità vengono assegnate da particolari
software di gestione reti a particolari classi di
utenti o a particolari tipi di traffico. Sarà poi l’interazione tra i
software di gestione rete del server con quelli dei vari client a far
sí che queste priorità vengano rispettate (nel caso di reti a banda
condivisa), o mediante sistemi di switch monitoring; in tal caso
saranno gli switch preventivamente programmati a gestire i vari livelli
di priorità. L’assegnazione di priorità può essere utilizzata
per la gestione della qualità del servizio, solitamente su reti di grosse
dimensioni.