a che ora sorgeva e tramontava la luna il 30 luglio 1452 alla latitudine di 42° e longitudine di 8° ovest emisfero boreale? grazie.

Per determinare l’istante di altezza o tramonto di un astro occorre conoscere le effemeridi precise di quell’astro. Le effemeridi lunari sono fra le piu` difficili poiche’ la Luna risente pesantemente delle perturbazioni indotte dagli astri del sistema planetario, primo fra tutti il Sole. Naturalmente quando ci si accontenta di dati approssimati ci possono soddisfare anche effemeridi meno precise. Per valutazioni approssimative si possono trascurare i termini meno significativi. Date le influenze della Luna (reali e presunte) sulle attivita` umane e` l’astro che ha beneficiato del maggior numero di algoritmi. Ci sono svariati metodi empirici per calcolare l’eta` della Luna (io ne ricordo uno tramandato da alcuni pescatori della Liguria, se non sbaglio). Sulla sponda della ricerca scientifica, i parametri che vengono utilizzati nel calcolo delle effemeridi furono calcolati da Newcomb alla fine del XIX secolo. A parte qualche correzione fatta nel corso degli anni i suoi standard sono usati ancora oggi. Per brevi intervalli di tempo tra il metodo rigoroso di Newcomb e quello dei pescatori liguri non sussistono cospicue differenze. Su intervalli di tempo piu` ampi, i metodi approssimati possono segnare il passo. Dobbiamo rassegnarci a prendere in considerazione i parametri ufficiali e a non trascurare termini, perche’ i contributi delle perturbazioni sono cumulativi. Ai suoi tempi, dovendo eseguire i calcoli con carta e penna, quel conto che oggi in pochi secondi elabora un calcolatore avrebbe impegnato la mente di un astronomo per alcuni giorni. Per cui, grazie ai calcolatori, l’operazione viene risolta in tempi rapidi (a meno di non avere il desiderio di passare lunghe ore notturne a riempire di conti i fogli per il piacere di avercela fatta!). Gli interessati possono consultare l’Explanatory Supplement di The Astronomical (gia`  Nautical) Almanac e le ulteriori referenze. Per i calcoli "fai da te" consiglio Astronomical Algorithms di J. Meeus. I software commerciali solitamente sono piuttosto affidabili. L’unico inconveniente e` che non consentono (almeno quelli che conosco io) di selezionare la precisione. Quelli che prediligono la rapidita` terranno meno in conto la precisione, quelli che prediligono la precisione terranno in conto piu` parametri, ma saranno piu` lenti. Nella prima categoria, quelli onesti, limitano l’intervallo temporale a pochi decenni o a qualche secolo, non permettendo di inserire date fuori intervallo. Gli altri vomitano risultati poco credibili.

Fatta questa premessa veniamo quindi alla risposta. La regione situata a 42° N e 8° W corrisponde alla regione galiziana, al confine col Portogallo. Sulla base dei software che ho utilizzato io posso affermare, prendendo gli scarti massimi, che il 30 luglio 1452 la Luna sorse fra le 18:54 e le 19:00 di Tempo Universale, dopo che era tramontata al mattino fra le 4:11 e le 4:19. Il giorno successivo (31 luglio) sarebbe stata piena.

Attenzione all’ora! Non nascondo una certa curiosita`  per l’uso di una tale domanda e non potendola indovinare forniro` una serie di opzioni. Per tutti gli ambiti di interesse astronomico (astronomia sferica, meccanica celeste) si utilizza il Tempo Universale. Se viceversa i due eventi lunari devono essere correlati con una qualche attivita` umana puo` risultare necessaria l’ora locale. Quali detective improvvisati vogliamo stabilire se quel tal hidalgo avrebbe potuto essere ripreso al chiar di luna dalle telecamere a circuito chiuso (ammesso che ce ne fossero nel Quattrocento!!! Mi si perdoni la battuta) che entrano in funzione solo durante l’orario di apertura di un esercizio commerciale? In tal caso ci serve l’Ora Civile Locale. Si vuole invece stabilire se era possibile intraprendere una battaglia, un viaggio, una battuta di caccia notturna? Si deve correlare l’evento col Tempo Solare Vero Locale. Per passare dal Tempo Universale all’Ora Civile, se si confronta con la Spagna attuale, dovremmo aggiungere un’ora (o due con l’ora legale) visto che anche in Spagna, benche’ piu` ad ovest di Londra, con un’ora legale permanente, vige la stessa ora che c’e` in Italia, che e` un’ora avanti rispetto alla Gran Bretagna. Non so quale fosse il sistema adottato in Galizia nel XV secolo per il computo dell’ora (e pure del giorno; in Italia fino al XVIII secolo il giorno cominciava al tramonto del Sole, con l’Ave Maria della sera; il giorno che comincia a mezzanotte, detto alla francese, prese piede nel secolo successivo). Certamente anche la Galizia quattrocentesca avra` utilizzato un proprio sistema. La Spagna era allora divisa, e lo sarebbe stata ancora per una decina d’anni, a parte Granada ancora in mano araba, tra i regni aragonese e castigliano (e la Galizia era sotto quest’ultimo). Presumo che abbiano utilizzato un’ora locale del capoluogo. In tal caso la differenza col tempo universale e` di 32 minuti (l’ora locale e` 32 minuti indietro rispetto a Greenwich). Al limite, ma non credo, se avessero adottato l’ora della capitale, Madrid, la differenza si ridurrebbe a 16 minuti. L’ultima possibilita` e` che ogni "campanile" potesse adottare l’ora propria regolata dalla brava meridiana posta sulla sua facciata. In tal caso il tempo civile e quello solare medio verrebbero praticamente a coincidere. Rispetto a questo naturale calcolo del tempo, il galiziano che vide sorgere o tramontare la Luna avrebbe potuto constatare per i due eventi le 18:25 circa (col Sole ancora sopra l’orizzonte) e le 3:43 circa.