Ricordiamo che per quel che riguarda il segnale televisivo da satellite, questo viene ricevuto a terra dopo essere stato trasmesso da un satellite geostazionario situato nella fascia di Clarke ossia a circa 36.000 km di quota al di sopra l’equatore, il che significa per un utente situato sul parallelo di Roma la distanza percorsa dal segnale è di circa 40600 km [1].
Il segnale durante tutto il tragitto, dal satellite sino all’antenna di casa, viene attenuato e questa attenuazione dipende da vari fattori, tra cui dalle condizioni atmosferiche, si ha ad esempio che l’attenuazione offerta dall’atmosfera alla frequenza di 10 GHz è di circa 0.01 dB/km nel caso di cielo limpido, mentre può arrivare ad ordini di 1 dB/km in caso di pioggia, si ha quindi che quando il segnale attraversa una regione in cui piove la sua potenza può arrivare a dimezzarsi ogni 3 km.
Si ha allora che in caso di pioggia la potenza del segnale ricevuto cala drasticamente rispetto alle “condizioni normali”, da cui ne conseguente una riduzione del rapporto segnale rumore ( SNR ) ed un peggioramento ( aumento ) della probabilità d’errore ( in soldoni il segnale è debole rispetto al rumore, quindi molto disturbato ), con il risultato di una visione disturbata.
Da quanto detto si capisce subito che non serve a nulla porre una campana a protezione della parabola, in quanto il problema non sta nel fatto che la parabola si bagni o meno.
Possibili miglioramenti si hanno utilizzando una parabola di dimensioni maggiori eo un convertitore con cifra di rumore più bassa ed ovviamente un controllo del puntamento.
Questo effetto dell’attenuazione si ha su tutti i segnali, siano questi numerici o analogici, terrestri o satellitari, se nonché la grande distanza da cui viene trasmesso il segnale satellitare, unito al fatto che l’attenuazione cala man mano che si scende di frequenza [2], fa si che questo fenomeno si noti in maniera particolare nelle trasmissioni via satellite rispetto a quelle terrestri, nelle quali l’effetto è notevolmente ridotto e può essere notato solamente (o quasi) nel caso in cui già in condizioni normali il segnale ricevuto si debole.
Per quanto riguarda l’effetto del vento, questo è dato dal decentramento che l’antenna subisce a causa della spinta del vento stesso, a tale proposito le soluzioni sarebbero quelle di fissare meglio l’antenna o di installarla in una posizione meno soggetta all’esposizione del vento.
[1] prendendo in considerazione il satellite Eutelsat 13° est
[2] le trasmissioni via satellite avvengono nell’intervallo di frequenze tra 10.7 e 12.75 GHz, mentre quelle terrestri avvengono a frequenze inferiori ai 900 MHz
Non avete considerato il fatto che il segnale può essere disturbato da dove è trasmesso. Se la RAI trasmette da Roma e lì piove o vi sono temporali e io ricevo il segnale ad Aosta dove il tempo è perfetto, posso ricevere male il segnale. Capita anche che a volte RAI si veda e Mediaset, che trasmette da Milano no, a parità di cattive condizioni atmosferiche.