Nella zona di spazio in cui si incontrano due campi elettromagnetici in completa opposizione di fase accade una cosa molto semplice: i campi si sommano vettorialmente e il campo risultante è nullo.
Dal punto di vista sperimentale, se si ha accesso solo alla zona di spazio in cui avviene l’elisione, non c’è alcun modo per distinguere questa situazione dal caso in cui il valore zero del campo è data dalla lontananza estrema da ogni possibile sorgente di campi elettromagnetici (assenza di campo). Il motivo è che in entrambi i casi il valore del campo elettromagnetico è nullo, o comunque inferiore al valore misurabile dagli strumenti a disposizione e quindi questo implica che nessun fenomeno elettromagnetico può distinguere queste due zone di spazio.
Diverso è il discorso se si ha accesso sperimentalmente ad una zona esterna a quella in cui il campo è zero.
Se abbiamo due sorgenti che emettono onde elettomagnetiche sferiche con la stessa frequenza ma in opposizione di fase ci sarà una zona intermedia in cui entrambe le onde hanno la stessa intensità e quindi per effetto di interferenza si cancellano, ma al di fuori di questa zona un’onda prende il sopravvento sull’altra e quindi avvicinandosi ad una sorgente o all’altra potremmo misurare l’andamento delle due onde e quindi dedurre che nella zona di campo nulla è in atto un interferenza distruttiva.
Se invece il campo elettromagnetico è emesso da una sola sorgente allora a distanze abbastanza grandi il campo sarà così piccolo da apparire nullo ai nostri sistemi di misura, i nostri strumenti inizierebbero a rilevare un campo solo avvicinandosi alla sorgente.
Per cui, in linea di principio questi due casi si potrebbero distinguere con questo processo: una volta individuata una zona a campo nullo ci si prova a spostare finchè non si trova una direzione lungo la quale c’è un aumento di campo. Se siamo in presenza di interferenza allora ci sarà un aumento anche spostandosi nella stessa direzione con verso opposto a partire dalla zona con campo nullo, nel caso di campo nullo per lontananza dalle sorgenti allora spostandosi in verso opposto si continuerebbe a percepire campo nullo.