Che campo visuale (visibile e radio)abbiamo dalla Terra dell’universo? Per esempio: essendo ai margini della Via Lattea essa ci nasconde ciò che è dalla parte opposta alla nostra e la galassia di Andromeda ci nasconde ciò che ha “dietro”, ecc. (per non parlare della materia oscura…). E’ corretto il mio ragionamento? Grazie infinite.

Risulta intuitivo che tutto ciò che possiede massa e, di conseguenza, dimensioni, costituisce di per sè un corpo in qualche modo opaco ed in grado di “occultare” tutto ciò che gli sta dietro rispetto alla linea di vista di un osservatore antistante.

Stelle, polveri e gas non fanno eccezione ed è pertanto scontato che non potremo mai sperare di vedere direttamente tutti i corpi che compongono l’Universo.

Quanto esposto risulta vero dal punto di vista fisico ed ha come assunto le reali dimensioni del corpo occultante, sia esso un granello di polvere che una sfera stellare. Ma poichè noi abbiamo a che fare con grandi spazi, nei quali anche una sfera stellare si riduce ad un minuscolo puntino, ciò che conta è la visione di insieme. E così, mentre non possiamo vedere direttamente ciò che sta dietro una stella, possiamo avere un quadro della situazione di ciò che sta dietro ad un ammasso in quanto gli spazi tra una stella e l’altra sono notevoli e l’informazione luminosa può passare giungendo fino a noi.

Di conseguenza la nostra visione generale dell’Universo si può dire abbastanza completa e dipendente solo dalla capacità penetrativa dei nostri strumenti di indagine.

Nei dettagli, ovviamente, le cose cambiano aspetto. Per esempio, come fa giustamente notare il nostro Flavio, la posizione periferica della Terra nei riguardi della Galassia fa sì che, guardando nella direzione interna, il nostro sguardo incontri una moltitudine di gas, polveri e stelle che, di fatto, agiscono come uno spesso filtro e ci impediscono di vedere che cosa ci sia all’interno e al di là.

Se questo è vero per la componente “visuale” dello spettro delle onde elettromagnetiche, non lo è altrettanto per altre bande come, ad esempio, nell’infrarosso, nelle onde radio e, per certi campi, nel dominio dei raggi x e gamma.

La via lattea vista a diverse lunghezze d’onda. Immagine tratta dal sito multiwavelength milky way.

Questi tipi di radiazione sono in grado di passare laddove il nostro occhio non ce la fa più e quindi ci portano preziose informazioni sugli oggetti che stanno al di là della barriera visuale. Non solo, ma siccome all’uomo è sempre piaciuto l’autosoddisfacimento, si è anche fatto in modo di registrare le radiazioni sopra accennate (altrimenti invisibili) in modo tale che le mappe finali assomigliassero il più possibile alle fotografie cui i nostri occhi sono abituati. Come risultato vediamo delle immagini che sembrano visuali ma che, in realtà, sono la visualizzazione di oggetti che all’occhio umano sarebbero altrimenti invisibili.

E proprio sfruttando le capacità penetrative di raggi x, radiazioni infrarosse ed onde radio, oggi possiamo avere delle visioni reali di oggetti che si trovano sia nelle profondità della nostra Galassia, come la sua regione nucleare, e sia, come in certi casi favorevoli, galassie retrostanti la nostra, o addirittura degli ammassi di galassie e persino lontanissimi quasars.

Passando alla galassia di Andromeda (M31) e, via via, allontanandoci sempre più, questi corpi sembrano diventare sempre più opachi ed impenetrabili a motivo della distanza che aumenta e del potere risolutivo dei telescopi che, conseguentemente, diminuisce. Tuttavia sono stati scoperti galassie lontane e quasars esattamente dietro M31 e diverse altre galassie.

A grandissime distanze ci è stato inoltre possibile, negli ultimi anni, vedere anche oggetti che si trovano dietro alcune remote galassie e/o ammassi: si tratta dei cosiddetti casi di lenti gravitazionali…ma questa è un’altra storia.