Ringrazio
il lettore e mi fa piacere che si sia trovato d’accordo su quanto da me
scritto sugli altri argomenti. Capisco che la sua esperienza personale
lo abbia portato a convincersi dell’efficacia dei bioritmi. Tuttavia vorrei
fargli osservare che basarsi su un caso individuale valutato soggettivamente
può portare a conclusioni errate. Il lettore stesso ammette che solo 7
o 8 avvenimenti importanti della sua vita, nell’arco di cinquant’anni,
sono stati previsti dal bioritmo. Come egli stesso afferma: “Ci sono stati
altri avvenimenti importanti nella mia vita che saranno capitati al di
fuori del grafico, ma QUELLI “veri” erano al posto giusto”. Il punto cruciale
della questione è proprio questo. Il lettore è rimasto comprensibilmente
colpito dalle previsioni avveratesi, mentre ha ignorato quelle non verificatesi.
Questo atteggiamento è tipico della mente umana e contribuisce notevolmente
a far sì che la gente presti credito a tutti coloro che fanno previsioni:
astrologi, cartomanti, veggenti, realizzatori di bioritmi, ecc. La maniera
corretta per valutare l’efficacia delle previsioni, e quindi dei bioritmi,
consiste in un approccio statistico, possibilmente su un campione numeroso
di soggetti. Solamente facendo un confronto tra le previsioni azzeccate
e quelle sbagliate si può valutare in modo attendibile la loro eventuale
efficacia. Se si facesse tale controllo sui bioritmi, ci si accorgerebbe
che, al pari degli oroscopi o di altre tecniche divinatorie, il numero
di previsioni azzeccate non va oltre quello che si può prevedere in base
al semplice calcolo delle probabilità. Inoltre il lettore afferma: “Ora
io non traccio più grafici futuri per non essere influenzato”. Questo
è un altro punto importante. Molto spesso il fatto di conoscere in anticipo
una previsione può influenzare il nostro comportamento e, a livello del
tutto inconsapevole, possiamo essere noi stessi a far sì che la previsione
si avveri o a rielaborare ciò che è successo in modo da farlo rientrare
nell’ambito di quanto era stato previsto. (Se, ad esempio, mi è stato
previsto che farò un viaggio in un certo giorno, e se mi capitasse di
dover decidere se intraprendere o meno un viaggio, probabilmente sarò
indotto a decidere di intraprenderlo e a giudicare verificatasi la previsione.
Analogamente a posteriori potrei considerare viaggio anche un semplice
spostamento in auto che, magari, non rappresenta nulla di straordinario).
Per
quanto riguarda il fatto che una Agenzia di Taxi di Tokyo, applicando
i turni di riposo ai conducenti secondo i loro bioritmi, avrebbe ridotto
gli incidenti del 30%, non conosco la fonte di tale affermazione, ma dubito
fortemente sia veritiera.
In
conclusione, quindi, nonostante capisca benissimo le obiezioni del lettore,
confermo quanto già detto nella precedente risposta: i bioritmi non hanno
alcun fondamento scientifico e la loro presunta capacità di fare previsioni
non è mai stata dimostrata.