Sono uno studente di scienze forestali ed ambientali, volevo avere, se possibile, qualche informazione sui vari tipi di humus: moder, mull, mor; in particolare sul tipo moder.

Il suolo varia in composizione chimica e struttura in relazione a diversi
fattori, fra i quali il clima, la morfologia del territorio, la natura
della roccia da cui si origina ed il tipo di organismi che vi si insediano.

La presenza di humus in un suolo interessa unicamente lo strato
(orizzonte) più superficiale e vi conferisce una colorazione marrone
scura o bruna.

L’humus è un composto organico colloidale che deriva dalla decomposizione
della materia organica sia ad opera di agenti biotici (microorganismi
e piccoli animali presenti nel suolo), sia mediante processi abiotici
(es: azione degli agenti atmosferici, reazioni chimiche). Esso risulta
composto da un insieme di acidi fulvici, acidi umici ed umina, in proporzione
non ben definita.

Il tipo di humus che si rinviene in un’area può essere classificato
in base a differenti fattori. La classificazione cui fai riferimento nella
domanda considera elementi base per la diagnosi sia la genesi (ovvero
come l’humus si è venuto a formare nel tempo), sia caratteristiche
quali colore, struttura, pH, stadio di alterazione della materia organica
e comportamento di quest’ultima in relazione alla componente minerale.

I principali tipi di humus, identificati in base a tali criteri,
possono essere così riassunti:

Ambienti parzialmente o totalmente sommersi:


Anmor:

si forma se la degradazione della sostanza organica avviene in condizioni
di parziale anaerobiosi (carenza di ossigeno per parziale sommersione).
I processi di demolizione della materia organica risultano, quindi, lenti.

Tale humus ha consistenza plastica, pH variabile e rapporto C/N
intorno a 20.


Torba:

si forma quando la degradazione della sostanza organica (molto lenta
e solo parziale) avviene in totale assenza di ossigeno (per sommersione).

Ha struttura fibrosa. Il pH oscilla tra 3,5 e 4, oppure è prossimo a
7, con rapporto C/N, rispettivamente pari a 30-40, oppure 15-30.

Ambiente aereo (in presenza di ossigeno):


Mor:

Lo strato di humus, abbondante, è distinto dalla porzione minerale del suolo.
E’ caratterizzato, in superficie, da abbondante lettiera e sostanza organica
a differenti stadi di decomposizione, in quanto i processi di degradazione
procedono abbastanza lentamente.

Ha un aspetto fibroso nella sua porzione più superficiale ed il pH oscilla
tra 3,5 e 4,5. Il rapporto tra C/N è intorno a 10.

Il suolo non è molto fertile, in quanto la materia organica permane relegata
agli strati più superficiali del suolo.

Si può osservare in boschi di Conifere, in faggeta (su substrati poveri
in argilla e ferro) od, in generale, associato a cenosi costituite da
vegetali i cui resti risultino di lenta degradazione (es. :ericacee).


Mull (humus dolce):

Si sviluppa in condizioni in cui la degradazione della materia organica
avviene velocemente.

Vi è un sottile strato di lettiera, che poggia su un orizzonte ricco
in humus e frazione minerale, fertile per i vegetali.

Tale tipo di humus si presenta grumoso, con pH prossimo a 5,5
(mull calcico) e 7 (mull forestale), con rapporto tra C/N
pari a 10 (mull calcico) – 20 (mull forestale). Forma complessi
con le argille (argillo-umici).

Si può rinvenire associato a vegetazione boschiva
di latifoglie, a boschi di faggio su substrato calcareo ed anche a praterie,
ove le radici delle piante erbacee forniscono un’abbondante fonte di materia
organica di veloce decomposizione.


Moder:

presenta caratteristiche intermedie fra mull e mor. L’humus
è accompagnato dalla presenza di lettiera e di materia organica parzialmente
decomposta, la quale penetra in profondità.

Appare leggermente grumoso ed ha un pH compreso tra 4 e 5. Il rapporto
tra C/N è intorno a 10-20.

Questo tipo di humus non presenta, però, forti interrelazioni
con la componente minerale.

Si può osservare, come il mor, in boschi di Conifere, in faggeta
(su substrati poveri in argilla e ferro) od, in generale, associato a
cenosi formate da vegetali i cui resti risultino di lenta degradazione
(es. :ericacee).

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Bibliografia

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PICCIN. Padova

Bullini L., Pignatti S., Virzo De Santo A., 1998. Ecologia generale.
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http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=8054