Uno dei più conosciuti ibridi: il mulo.
Il Mulo è un ibrido interspecifico fra lo stallone asinino
e la cavalla.
Gli ibridi sono animali nati da genitori di specie differenti.
valido, ma essendo una legge “inventata”
dall’uomo, non sempre ha una totale rispondenza con
la realtà biologica. Non a caso gli esempi portati di
mandarancio (probabilmente un incrocio naturale tra
mandarino ed arancio amaro) e del mapo (ibrido
mandarino-pompelmo ottenuto dall’Istituto di
Agrumicoltura di Acireale) sono entrambi riferiti ad
agrumi; il genere Citrus è sempre apparso infatti
particolarmente propenso agli incroci
interspecifici, sia naturali che guidati
dall’uomo, nonché addirittura ad incroci
intergenerici! Anche se ovviamente con generi
affini.
(vedi: http://www.hort.purdue.edu/newcrop/Crops/citrus_fruits).
Se nel caso degli agrumi
quindi sono le caratteristiche genetiche del genere ad
offrire particolari opportunità “naturali” ,
note da secoli, per altri generi e specie l’uomo ha
messo a punto tecniche specifiche, sempre più
evolute per ottenere ibridi interspecifici, in
alcuni casi è sufficiente convivere con percentuali di
successo estremamente ridotte (…perché, come detto, le
leggi umane non si attagliano alla biologia al 100%, e se
pure le percentuali di ibridi ottenibili sono
estremamente basse, anche un solo individuo può poi
essere propagato vegetativamente). Frequentemente gli
ibridi sono sterili a causa di perturbazioni nel processo
formazione degli organi sessuali o durante la
gametogenesi, causati ad esempio dalla mancanza di
appaiamento cromosomico alla meiosi, ma questo non
impedisce che molti ibridi interspecifici siano i
migliori portinnesti per alberi da frutto
l’ibridazione si moltiplicano con lo sviluppo di
metodi tecnologicamente sempre più complessi, come
l’ibridazione in vitro, la fusione di cellule
somatiche (previa trasformazione delle cellule complete
in protoplasti), o l’ingegneria genetica, dove solo
porzioni di un determinato genoma (che appartiene anche a
specie lontanissime, addirittura a regni diversi) va a
fare parte del corredo genetico di un individuo che viene
definito transgenico).
In zootecnia vengono
descritti i seguenti ibridi:
Genere Equus:
E. asinus (asino)
stallone x E. caballus (cavalla) = mulo (ibrido
non fecondo)
cavallo stallone x asina =
bardotto (non fecondo)
Il mulo è stato largamente
utilizzato come animale motore che in ambienti
sfavorevoli presenta maggiore resistenza ai disagi ed
alla fatica del cavallo con mole altrettanto grande.
Altri meticci possono
ottenersi tra cavallo e zebra (E. zebra) e
reciproco, e con altre specie.
Genere Bos:
B. taurus (bovino
domestico) x B. indicus (zebù) = ibridi fecondi
impiegati in India, Africa resistenti, come lo zebù ai
climi caldi ed alle malattie tropicali.
B. taurus x B.
grunies (Yak) dà ibridi impiegati in Tibet
B. indicus x B.
grunies dà ibridi di grande vigore: le femmine sono
fertili, ma i maschi sono sterili e così avviene anche
nell’eventuale generazione nata da una femmina ibrida ed
un maschio delle specie di partenza.
L’unione tra il bovino
comune ed il Bisonte americano dà prodotti chiamati
Cattalo che di consueto muoiono alla nascita se maschi ma
sono normalmente fecondi se femmine.
Genere Camelus:
Si hanno soggetti fecondi
sia dall’accoppiamento tra C. bactrianus (cammello
a due gobbe) x C. dromedarius (ad una gobba), che
tra L. vicugna (lama) x L. pacos
(alpaca)
Genere Ovis:
Si hanno soggetti fecondi
sia dall’accoppiamento tra Ovis musimon (muflone)
x O. arie (pecora) che tra Capra ibex (stambecco)
x O. ircus (capra)
Invece non si hanno ibridi
incrociando pecora e capra.
Negli Uccelli domestici
gli ibridi sono possibili: assai conosciuto quello tra il
Phasianus colchicus (fagiano) x Gallus gallus;
meno quelli tra pollo e faraona, pollo e pavone, pavone e
faraona,
anitra a oca ecc. che,
quando avvengono danno origine a soggetti tutti maschi.
Alcune altre domande
sullo stesso argomento
Per la seconda parte
rimando alla precedente risposta sugli ibridi