Ho letto alcuni libri di Mario Pincherle sulla Costruzione della Grande Piramide e altri su Come Esplose la Civiltà. L’autore mi ha sempre affascinato per la molteplicità dei suoi interessi e per la vastità della sua cultura. Non riesco però a condividere spesso le sue conclusioni: mi sembrano già decise in partenza. Lei cosa ne pensa?

Mario Pincherle

Mario Pincherle è nato a Bologna nel 1919, si è diplomato in studi classici e si è laureato in ingegneria presso l’Università di Bologna nel 1942. Pincherle è autore di molti volumi di archeologia, tecniche dell’antichità e parapsicologia. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Gesù proibito, Il Mosè proibito, Il Quinto Vangelo, L’Album dello Zed, I Mandei. Atlantidei tra noi, Guglielmo Marconi. Lo «Zed» antenna radio con l’aldilà, Il Cantico dei Cantici, La grande Piramide e lo Zed.

L’opera di Pincherle è spesso citata favorevolmente da pubblicazioni New Age, di fantaarcheologia e di appassionati di misteri. Tuttavia dal punto di vista scientifico esse sono completamente prive di valore e non vengono affatto prese in considerazione dalla comunità scientifica. Le teorie da lui sostenute sono decisamente bizzarre e spesso frutto di pura fantasia. Ad esempio, Pincherle sostiene che l’invenzione della radio derivò da informazioni ottenute dall’aldilà durante una seduta spiritica. In altre sue teorie mischia tranquillamente concezioni metafisiche, presunte ricerche storiche e opinioni del tutto personali.

Per quanto riguarda la Grande Piramide, Pincherle sostiene che al suo interno vi sarebbe il pilastro Djed (o Zed). Il pilastro Djed era un simbolo del dio Osiride che faceva parte dei riti agrari della fertilità, poi diventò sinonimo di “stabilità”, specialmente nella scrittura. All’inizio del nuovo regno fu paragonato alla colonna vertebrale di Osiride. Secondo Pincherle il pilastro, fisicamente esistito, si sarebbe dapprima trovato a Saqquara, poi Kufu (o Cheope) lo avrebbe spostato e inglobato nella sua piramide per proteggerlo. Le camere di scarico della Grande Piramide secondo Pincherle dovrebbero quindi essere la parte alta del pilastro.
Tutto ciò ovviamente non trova alcuna conferma nella moderna archeologia scientifica. Quindi quanto affermato dal lettore, e cioè che le teorie di Pincherle siano convinzioni a priori e non deduzioni logiche basate sui fatti, è quanto mai condivisibile. In pratica Pincherle parte da determinate convinzioni personali e solo successivamente ricerca accuratamente le prove (spesso tirandole per i capelli) che meglio si adattano alle sue teorie, scartando tutto ciò che contrasta con esse. Tale atteggiamento è tipico di coloro che hanno un approccio pseudoscientifico ed è quanto di peggio si possa fare in campo scientifico.

(Desidero ringraziare Marcello Garbagnati, curatore di http://www.egittologia.net/, per gli utili pareri forniti, relativamente all’argomento trattato)