Se la velocità della luce nel vuoto è una costante universale, rimane pur sempre (per definizione) dimensionalmente pari al rapporto tra uno spazio S (la distanza percorsa) ed un tempo t (quello impiegato a percorrere la distanza). Ma se lo spazio, in termini cosmici, si dilata, è necessaria una corrispondente “dilatazione” del tempo perchè il rapporto S/t resti invariato. Tuttavia non si sente parlare (per quanto mi risulta) di “dilatazione del tempo”, ma solo dello spazio o, al limite e senza maggiori delucidazioni, dello “spazio-tempo”. Se quanto sopra è corretto, come andrebbe intesa la “dilatazione “del tempo?

Come correttamente
dici, se lo spazio di dilata sembra difficile mantenere costante la velocita’
della luce. Ed in effetti, la velocita’ della luce non rimane costante
in uno spazio che varia. La velocita’ della luce e’ costante e pari a
c solo in uno spazio-tempo piatto, senza ne’ espansione/contrazione ne’
curvatura (laddove vale la relativita’ ristretta, non quella generale).
In pratica, lo spazio-tempo si puo’ approssimare come uno piatto e statico
ovunque, eccetto in vicinanza di enormi concentrazioni di massa, oppure
se consideriamo distanze cosmologiche, di centinaia di megaparsec. In
quest’ultimo caso, la velocita’ di ogni corpo e’ “aiutata” dalla espansione
spaziale e, rispetto ad un osservatore lontano, appare maggiore di quella
che si avrebbe in un universo statico. Questo vale solo rispetto ad osservatori
lontani: per uno vicino, l’espansione si riduce a zero per la legge di
Hubble, secondo cui la velocita’ di espansione aumenta con la distanza,
e la luce viaggia alla sua velocita’ ordinaria c. In effetti si dice a
volte che la luce viaggia sempre a c solo rispetto ad osservatori locali.
Non e’ solo la luce a poter viaggiare piu’ veloce di c, ma anche, per
la stessa ragione, le galassie lontane: se l’universo e’ infinito, esistono
galassie che si stanno allontanando con velocita’ maggiore di c. Queste
galassie pero’ sono al di la’ dell’orizzonte visibile (circa trenta miliardi
di anni-luce): la loro luce non ha ancora fatto in tempo a raggiungerci.