A quanto ammonta in gradi in Italia la differenza tra polo nord geografico e polo nord magnetico,e come eventualmente si calcola?

Come si sa, i poli
magnetici della Terra non coincidono (attualmente) con i
poli geografici. In una data località l’angolo compreso
tra il polo nord geografico ed il polo nord magnetico è
detto declinazione (magnetica).

Figure 1 e 2. A sinistra: la posizione del Nord magnetico attuale (2005).
A destra: la traccia del movimento del Nord magnetico dal 1831 al 2002.

Questo valore varia
nello spazio e nel tempo. Esso differisce da località a
località, per esempio negli anni Sessanta nella Gran
Bretagna l’angolo di declinazione magnetica era di circa
10 gradi (verso ovest) rispetto al polo nord geografico,
mentre in Australia era di circa 10 gradi ad ovest
(rispetto al nord geografico). In Italia si misurava
allora una declinazione di circa zero gradi; cioè, in
linea di massima, il polo nord magnetico coincideva con
il polo nord geografico.

Attualmente la
declinazione magnetica in Italia è piccola, e varia tra
una località all’altra della Penisola, mantenendosi
sempre nell’ordine di pochi gradi. Per esempio, nella
Sardegna meridionale la declinazione attuale (1999) è di
circa 58 primi di grado.

Nelle nostre regioni la declinazione magnetica è occidentale (-) ed ha un valore di pochi gradi.

Figura 3. L’immagine presenta i due casi di declinazione: positiva e negativa.
Orientale (E), positiva, se l’ago declina ad est ( / )
Occidemtale (W), negativa se l’ago declina a ovest ( ).

La declinazione, oltre a
variare nello spazio, varia nel tempo: annualmente
infatti essa diminuisce di circa 7′.

Le carte alla scala
1:25.000 compilate dall’Istituto Geografico Militare
italiano (IGM) o “tavolette”, riportano su un
lato tutte le informazioni indispensabili per il calcolo
della declinazione magnetica (indicata con la lettera
greca d (delta). Infatti, la declinazione riportata sulle
carte è quella misurata alla data di compilazione delle
stesse, magari decine di anni prima. Per poter
opportunamente orientare una carta, è perciò
indispensabile correggere il valore della declinazione
sottraendovi la variazione annuale, pure riportata nelle
tavolette IGM, e che in Italia è di circa 4-8 primi.

La procedura è
semplice. Supponiamo di disporre di una carta dell’IGM
indicante, come declinazione magnetica, il valore di d =
5° 52′. Ovviamente si tratta del valore misurato alla
data di compilazione della carta, supponiamo il 1959. La
carta riporta anche la variazione annuale della
declinazione, supponiamo 7′ 13″. Dobbiamo calcolare
quanto tempo è trascorso dalla data di stesura della
carta. Nell’esempio, si tratta di 40 anni (1999 – 1959).
Dobbiamo quindi moltiplicare la variazione annuale (7′
13′) per il numero di anni trascorsi, ma prima dobbiamo
trasformare i secondi (della variazione annuale) in
decimi di primo (7′ 13″= 7°,21) quindi: 7′,22 x 40
= 288,8, risultato che trasformiamo in gradi e frazioni
di grado : 288,8 : 60 = 4°,81. Trasformiamo i decimi di
grado in minuti: 4°,81 = 4° 49′.

Abbiamo calcolato quindi
che dopo 40 anni, la declinazione magnetica è diminuita
di 4° 49′.

A questo punto
sottraiamo dal valore della declinazione riportata sulla
carta quello della variazione dopo 40 anni: 5° 52′ – 4°
49′. Otteniamo 1° 3′, che è il valore attuale della
declinazione magnetica.

Nelle tavolette alla
scala 1:25.000 dell’IGM la declinazione magnetica viene
riportata in duplice gradazione, sessagesimale (d = x°
y’) e millesimale. In questo ultimo caso la declinazione
viene indicata nella forma d = x°°, y.

Da notare infine che in
Italia, dove il valore della declinazione, come si è
visto, si mantiene di pochi gradi intorno allo zero
(quindi la direzione del nord geografico non differisce
mai eccessivamente da quella del mord magnetico) il
valore della declinazione è talvolta orientale, talvolta
occidentale, a seconda che, rispettivamente, il nord
magnetico si trovi ad est oppure ad ovest rispetto a
quello geografico.