News originale in inglese: 1999-23 - Immagini e filmati

  

La nebulosa Papillon e il segreto delle giovani stelle massicce

L’immagine grande ci mostra la nebulosa N159, appartenente alla Grande Nube di Magellano (una nostra galassia satellite che si trova a 170.000 anni luce di distanza da noi). N159 è un turbolento e vasto calderone di formazione stellare che si estende nello spazio con un diametro di 150 anni-luce. Le stelle appena formate, calde e massicce, producono un intenso vento stellare che "scolpisce" creste, archi e filamenti all’interno della nube.

Nella regione centrale di N159 è possibile distinguere un raro tipo di addensamento compatto di gas ionizzati. Il telescopio Hubble è riuscito a risolvere per la prima volta i dettagli di tale struttura (immagine in alto a destra), mostrandoci che si tratta di una nebulosa a forma di farfalla (in francese Papillon) denominata N159-5. Essa ha un diametro di quasi 2 anni-luce (corrispondenti a 2 secondi d’arco di diametro apparente).

Si ritiene che la forma bipolare di Papillon possa dipendere dalla presenza di una stella estremamente massiccia (circa 10 volte la massa del nostro Sole), nascosta all’interno della zona centrale di assorbimento. Un tale tipo di stella potrebbe essere circondata da un denso disco equatoriale formato dalla materia che tenta di ricadere, attratta dall’intenso campo gravitazionale. La stessa stella però è anche fonte di un’elevata pressione di radiazione che contrasta la ricaduta di gas e lo devia riversandolo lungo le due "scappatoie" polari.

L’osservazione fa parte di una ricerca di giovani stelle massicce nella Grande Nube di Magellano. Non è cosa facile poter osservare direttamente questo tipo di stelle: esse sono avvolte dai gas che hanno contribuito alla loro recente nascita.

L’immagine, in colori reali, è stata ripresa il 5 settembre 1998 utilizzando la camera WFPC2. Il colore rosso corrisponde all’emissione dell’idrogeno e il giallo dallo ione ossigeno fortemente eccitato.

Credit: M. Heydari-Malayeri (Osservatorio di Parigi) e NASA/ESA