News originale in inglese: 1998-36 - Immagini e filmati

  

Una tartaruga nello spazio

nebulosa planetaria NGC 6210 nebulosa planetaria NGC 6210

Gli involucri di gas delle nebulose planetarie possono assumere varie forme. Il telescopio spaziale Hubble, che ci aveva già mostrato nebulose planetarie a forma di clessidra, di farfalla, di pesce, ci propone ora una nuova forma da aggiungere a questa bizzarra galleria: una tartaruga che inghiotte una conchiglia.

L’immagine più grande (immagine di sinistra) mostra l’intera nebulosa mentre nella foto del riquadro (ingrandita a destra) si vede la complicata struttura che avvolge la stella morente. Questa nebulosa presenta delle caratteristiche peculiari: i gusci interni di gas sono butterati da numerosi fori attraverso i quali escono getti di materia. I getti producono delle strutture colonnari disposte simmetricamente in direzioni opposte.

Nell’immagine completa la luminosa regione centrale assomiglia a una conchiglia di nautilus, mentre la regione circostante di colore rosso sembra una tartaruga. La stella morente appare come una macchia bianca al centro.

La materia prodotta da questa stella fluisce all’esterno attraverso i fori prodotti sul "guscio" del nautilus. Se ne possono vedere almeno quattro di questi getti nell’immagine completa: un paio di essi appare in direzione delle ore 6 e delle ore 12 ed un altro ad ore 2 e 8. In entrambi i casi i getti escono in direzioni diametralmente opposte rivelando la loro natura bipolare. Essi vengono sospinti da un forte vento stellare proveniente dalla regione centrale. Nel guscio interno appaiono degli anelli brillanti che delimitano il contorno dei fori creati da questo vento. Uno di essi è visibile in direzione delle ore 2. Questi buchi agiscono come ugelli che dirigono il flusso di materia.

Sebbene la stella centrale sia visibile in entrambe le immagini, nella foto in riquadro appare con maggiore evidenza. Sempre in questa foto si distingue chiaramente un’altra caratteristica interessante: una protrusione a forma di freccia che esce da un foro disposto quasi di profilo, visibile a ore 4. Nell’immagine principale la "freccia" appare di un delicato color magenta. La protrusione sembra spingere fuori del gas che crea un rigonfiamento in direzione del bordo inferiore destro. Una controparte di questo rigonfiamento è visibile anche in direzione diametralmente opposta (a ore 10 nella foto del riquadro). Il fatto che queste strutture siano ancora vicine alla stella centrale suggerisce che, a differenza dei getti esterni, si tratti di eventi più recenti.

La colonna visibile a ore 6 nell’immagine principale, è costituita da una successione di "noduli" e assomiglia ad una colonna vertebrale; questa struttura può essere indice di un’attività episodica dei getti. Il nodulo più diffuso ed esterno, presso il bordo inferiore, è ricurvo e punta verso l’alto affacciandosi alla stella centrale. L’intera colonna sembra allineata con l’apertura presente sul bordo inferiore del "nautilus" e visibile in entrambe le immagini.

Entrambe le immagini sono state riprese il 6 agosto 1997 con la camera WFPC2.

La foto principale è una composizione di immagini prese con tre diversi filtri che sono utilizzati per ottenere una rappresentazione in colori reali dell’oggetto da osservare. Il rosso rappresenta l’idrogeno che è l’elemento presente in maggior quantità nella nebulosa; il blu corrisponde all’ossigeno ionizzato una volta e il verde è l’ossigeno doppiamente ionizzato. La ionizzazione, in questo caso, è causata dalla luce ultravioletta prodotta della stella morente che strappa gli elettroni dagli atomi.

La foto del riquadro, che rappresenta il "nautilus" presente nella regione centrale della nebulosa, è anch’essa una composizione di due riprese con filtri rosso e verde. Il rosso indica l’ossigeno ionizzato una volta e il verde l’ossigeno ionizzato due volte. Questa combinazione è utile per distinguere il gas maggiormente ionizzato da quello meno ionizzato e quindi per evidenziare con maggior chiarezza la struttura interna della nebulosa che nell’immagine principale viene confusa tra gli altri colori.

La nebulosa planetaria NGC 6210 si trova a 6.600 anni-luce da noi in direzione della costellazione dell’Ercole. Essa misura 1,6 anni-luce di lunghezza dalla punta superiore della tartaruga al bordo inferiore. Il "nautilus" centrale misura 0,5 anni luce di diametro.

Credits: Robert Rubin e Christopher Ortiz (NASA Ames Research Center), Patrick Harrington e Nancy Jo Lame (University of Maryland), Reginald Dufour (Rice University), e NASA.