News originale in inglese: 1995-01 - Immagini e filmati

  

La nebulosa planetaria “occhio di gatto” (NGC 6543)

La complessa storia di una stella morente

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Le immagini HST mostrano una delle più complesse nebulose planetarie mai viste, NGC 6543, chiamata anche "Nebulosa Occhio di Gatto". Il telescopio spaziale rivela delle strutture sorprendentemente intricate quali: gusci concentrici di gas, getti di gas ad alta velocità, insoliti nuclei di gas prodotti da onde d’urto. La nebulosa, che si pensa abbia 1000 anni, è un "documento fossile" delle dinamiche e delle ultime fasi evolutive di una stella morente.

Una preliminare interpretazione suggerisce che la stella può essere in realtà un sistema doppio. L’effetto dinamico di due stelle che orbitano una attorno all’altra può spiegare più facilmente le complesse strutture che sono molto più complicate di ogni altra struttura che si mai stata vista in altre nebulose. Le due stelle sono troppo vicine per poter essere distinte dall’Hubble e appaiono come un unico punto di luce al centro della nebulosa.

Secondo questo modello, un veloce vento stellare di gas soffiato dalla stella centrale ha creato il guscio allungato di denso gas incandescente. Questa struttura è avvolta all’interno di due grandi lobi di gas soffiati fuori dalla stella durante la fase iniziale. Questi lobi sono stati "strozzati" da un anello di gas denso, presumibilmente eiettato lungo il piano orbitale della stella compagna.

La probabile stella compagna può anche essere responsabile di un paio di getti di gas ad alta velocità che escono ad angolo retto rispetto a questo anello equatoriale. Se la stella compagna risucchiasse del materiale dalla vicina, si produrrebbero dei getti di gas lungo il suo asse di rotazione.

Questi getti spiegherebbero diverse strane caratteristiche presenti alla periferia dei lobi gassosi. Allo stesso modo in cui l’acqua investe un mucchio di sabbia, i getti comprimono il gas che si trova lungo il loro percorso creando le strutture "a ricciolo" e gli archi luminosi che appaiono alle estremità dei lobi. I getti gemelli stanno ora puntando in direzioni diverse rispetto a queste strutture: questo fatto suggerisce che essi oscillano, o sono in precessione, e subiscono episodiche interruzioni e riattivazioni.

Le immagini sono state prese il 18 settembre 1994 con la camera WFPC2  (Wide Field Planetary Camera-2). L’immagine a colori è una composizione di tre immagini a diverse lunghezze d’onda (il rosso è idrogeno-alfa; il blu è ossigeno neutro, 6300 angstrom; il verde rappresenta azoto ionizzato, 6584 angstrom).

La nebulosa planetaria NGC 6543 è lontana 3.000 anni luce in direzione della costellazione del Dragone. Il termine "nebulosa planetaria" è improprio; si tratta di bozzoli creati dalle stelle morenti che emettono i loro strati di gas più esterni. Il processo non ha nulla a che fare con la formazione dei pianeti che avviene invece durante le prime fasi di vita delle stelle.

Bruce Balick (University of Washington), NASA