Come si dispone l’ago della bussola al polo nord?

L’ago di una bussola non è niente altro che un piccolo magnete che, se libero di muoversi, si dispone lungo la direzione del campo magnetico circostante. In generale l’unico campo magnetico presente è quello terrestre, ragion per cui la bussola si dispone lungo le linee di forza del campo magnetico terrestre. A proposito di ciò è interessante notare che, dato che l’attrazione magnetica sussiste tra poli opposti, il Polo Nord geografico è in realtà un polo sud magnetico e viceversa, dato che la definizione di polo nord magnetico è "porzione del magnete che viene attratto dal Polo Nord geografico", mentre la definizione di Polo Nord geografico è "punto di intersezione tra la superficie terrestre e l’asse di rotazione che vede la Terra ruotare in senso orario sotto di sé".

Il campo magnetico terrestre, almeno nel periodo storico attuale, ha una configurazione tale per cui le linee di forza sono, sulla quasi totalità della superficie terrestre, parallele al suolo e orientate dal Sud al Nord geografico. Il parallelismo con il suolo si perde solo in una porzione di superficie ristretta e concentrata intorno ai due poli geografici dove le linee di forza si curvano entrando nel terreno perpendicolarmente al suolo.

Una bussola che si trovasse in questa porzione ristretta di spazio subirebbe un’azione meccanica diversa dal solito, in quanto non sarebbe più spinta a ruotare su un piano parallelo al suolo, ma in direzione verticale. Quindi l’ago si inclinerà verso il basso in maniera più o meno marcata a seconda della sua libertà di movimento verticale (se si gira la bussola in modo da posizionare il quadrante perpendicolarmente al suolo l’ago si metterà a puntare verticalmente verso il basso). Se la bussola si trova nella sua posizione standard (quadrante parallelo al suolo) esattamente sopra al punto centrale del polo magnetico l’ago potrebbe mettersi a ruotare su sè stesso in quanto non ci sarebbe nessuna forza di origine magnetica sul piano orizzontale e quindi tenderebbe a conservare l’eventuale momento angolare acquisito subito prima (per esempio in conseguenza del movimento) oppure si disporrebbe lungo campi magnetici dovuti ad altre cause (apparecchiature elettriche per esempio) che in condizioni normali sarebbero trascurabili, se vi fosse più di uno di questi campi, l’azione combinata potrebbe portare l’ago a ruotare senza sosta.