Gentilissimi Signori, perchè una stampante inkjet a colori usa i tre colori primari ROSSO/GIALLO/BLU, ed invece i fosfori del tubo catodico sono ROSSO/VERDE/BLU, come fa ad ottenere le medesime sfumatore di colori non avendo il colore primario giallo ? E come fa il televisore ad emettere luce bianca se possiede solo i fostori R/G/B. Grazie tante.

Un errore molto comune quando si parla di colori è quello di confondere la combinazione additiva dei colori (tipica dei fasci di luce) e la combinazione sottrattiva dei colori (tipica delle vernici).

Si veda anche la precedente risposta su Vialattea
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=9082

Due fasci di luce che incidono su uno schermo bianco si sommano, ed il loro effetto è un colore intermedio con un’intensità più alta.
Una vernice colorata è un corpo che assorbe la luce incidente (bianca) in modo diverso per diverse lunghezze d’onda, e quindi riflette di più alcuni colori, e ci appare colorata.
Quando mischiamo due vernici il colore risultante è la sottrazione successiva dei due spettri alla luce bianca; l’effetto quindi è molto diverso; in figura 1 si vede che la combinazione additiva del giallo e del blu dà il bianco (o il grigio a seconda della luminosità, ma comunque una luce non colorata) mentre tutti sappiamo dalle nostre esperienze “artistiche” che mischiando le vernici gialla e blu si ottiene il colore verde.

Figura 1 – Composizione additiva dei colori

I fosfori dei monitor sono i tre colori fondamentali Rosso, Verde e Blu (RGB sta per Red Green Blu), i colori degli inchiostri delle stampanti sono Ciano, Giallo e Magenta, cioè rispettivamente l’anti-Rosso, l’anti-Verde e l’anti-Blu, vedi figura 2. La combinazione delle luci RGB in uguale misura dà la luce bianca (figura 1), la combinazione dei colori Ciano, Giallo e Magenta da il colore nero (figura 2).

Figura 2 – Composizione sottrattiva dei colori

In pratica, il nero che si ottiene non è molto bello, e il problema è stato risolto con le stampanti in quadricromia, aggiungendo il colore nero ai tre precedenti.

Per fare il bianco o i colori molto chiari le stampanti non fanno altro che utilizzare meno colore, distanziando i puntini colorati e lasciando delle zone bianche. Per stampe fotografiche ad alta qualità ci sono le stampanti in esacromia, in cui ai quattro colori precedenti sono aggiunti il magenta chiaro e il ciano chiaro (figura 3).

Figura 3 – Stampa a sei colori

I colori cosiddetti primari (o fondamentali) non hanno particolari proprietà fisiche che li distinguono dagli altri. La loro scelta è frutto di una convenzione operata da un organismo internazionale di standardizzazione (CIE Commission International de l’Eclairage, 1931) ed è basata sulla convenienza e sulla facilità di ricreare il maggior numero di altri colori.

Nel 1853 Grassmann (figura 4) ha pubblicato la sua teoria dei colori [3], che ha gettato le basi per lo studio quantitativo della colorimetria. Grassmann individua come caratteristiche descrittive della visione di un colore l’intensità, la tinta e la saturazione; inoltre ha notato che la sensazione del colore varia con continuità rispetto alla lunghezza d’onda di una luce monocromatica; ma il contributo più importante è quello relativo alle luci con spettro complesso e alla combinazione di più colori. In una miscela di colori non è più possibile distinguere i colori componenti, la visione ha un potere di analisi molto inferiore all’udito che invece distingue le diverse note che formano un accordo.
Inoltre non c’è una corrispondenza biunivoca tra lo spettro di una luce complessa e un colore, esistono cioè molte combinazioni di colori che danno lo stesso effetto cromatico. L’ultima legge di Grassmann stabilisce la linearità della visione, enunciando il principio di sovrapposizione degli effetti.

Figura 4 – Herman Grassmann

Questi studi hanno permesso la formalizzazione e la standardizzazione che oggi è sotto gli occhi di tutti quando guardiamo un’immagine bitmap sul monitor di un computer.

Bibliografia e links
Per approfondire:
1. I.Barducci – Fotometria e colorimetria – vol III di Fisica Tecnica
2. http://www.avato.it/colore/root/primari.htm
3. http://www.boscarol.com/pages/storia/10-grassmann.html
4. http://www.gri.it/tecnica/colore.htm
5. http://www.hwupgrade.it/articoli/periferiche/265/5.html
6. http://en.wikipedia.org/wiki/International_Commission_on_Illumination