A cosa servono/servivano i capezzoli in un uomo?

Sullo sviluppo dei capezzoli maschili ci sono diverse teorie, ma la più plausibile è quella che coinvolge la fase iniziale della vita.

Il corredo cromosomico di ciascun individuo è formato da 22 coppie di autosomi, cromosomi non sessuali e dalla 23° copia di cromosomi sessuali: se questa è composta da due XX l’embrione sarà femmina, ma se si tratta di X e Y, sarà maschio.

Il cromosoma Y è il più piccolo di tutto il nostro corredo genetico, con i suoi 68 milioni di basi e contiene i geni che determineranno il sesso maschile durante lo sviluppo dell’embrione, seppure solo dopo un periodo iniziale. Infatti fino all’ottava settimana di gestazione, ogni feto, sia maschio o femmina, ha la capacità di sviluppare un apparato riproduttivo sia maschile che femminile. Solo con l’intervento attivo degli ormoni maschili (androgeni) i cui geni si trovano sul cromosom Y, si ha lo sviluppo completo del sistema riproduttivo maschile. Senza l’intervento di questi ormoni, si sviluppa un sistema femminile.

In ogni organismo adulto si possono trovare delle corrispondenze tra parti degli organi genitali maschili e femminili o dei caratteri sessuali secondari, come appunto i capezzoli. Nell’uomo non hanno nessuna funzione e quindi non si sono sviluppati come nella donna; sono comunqne considerate zone erogene del corpo maschile.