I primi greci ritenevano
che la Terra fosse costituita da un disco circolare circondato dal grande Fiume
Oceano, in perpetuo corso, e che sopra vi fosse la conca emisferica del cielo.
Nelle opere di Omero appare chiaramente questo
modello cosmologico ed è probabile che fosse universalmente accettato
fino al VI secolo a.C.
Questo modello pone immediatamente
il problema di cosa accade alle stelle, al Sole e agli altri pianeti
quando spariscono all'orizzonte
occidentale. Anticamente i greci ritenevano che tutti i corpi celesti,
dopo aver compiuto il
loro percorso sulla semisfera celeste, si immergessero nei flutti di Oceano
e girassero in qualche modo intorno all'orizzonte
verso nord, riapparendo più tardi ad est al momento del loro sorgere.
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