Sconsigliamo di eseguire qualsiasi tentativo di esperienza chimica negli ambienti domestici, per evitare qualsiasi tipo di contaminazione e di avvelenamento dovuto a casuale contatto con i composti chimici utilizzati. A tal fine invitiamo aleggere la liberatoria legale.
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?numero=5329
Detto questo occorre tenere presente che le soluzioni acquaose di iodio contengono anche levate quantità di ioduro di potassio (KI) poichè lo iodio elementare (I2) è poco solubile in acqua.
Infatti lo ioduro di potassio serve a portare in soluzione lo iodio.
In una soluzione tipica da 1 litro di acqua troviamo 100 grammi di KI e 50 grammi di iodio.
Il contenuto di iodio e ioduro di potassio è il segente:
I 4.75 to 5.25% w/v
KI 9.5 to 10.5% w/v
Pertanto risulta difficilmente separabile in un ambiente domestico senza l’utilizzo di solventi appropriati.
Infatti lo iodio è più solubile in solventi organici che acqua per cui è suffiente estrarre lo iodio tramite un solvente organico insolubile in acqua, come la trielina e poi separare le due fasi organicha ed acquosa. In seguito si fa evaporare il solvente e si recuperano i cristalli di iodio.
TUTTE QUESTE ESPERIENZE DEVONO ESSERE SEGUITE IN AMBIENTE OPPORTUNAMENTE ATTREZZATO CON CAPPA CHIMICA ED INDUMENTI PROTETTIVI. SCONSIGLIAMO VIVAMENTE DI OPERARE IN CUCINA O QUALSIASI ALTRO AMBIENTE CASALINGO E SENZA LA SUPERVISIONE DI UN ADULTO COMPETENTE.