Buongiorno, ho seguito il programma dove veniva spiegato il fenomeno uragani. Se non ho capito sbagliato si ha la possibilità di conoscere per tempo la formazione, il percorso e partenza dell’uragano di katrina ottobre 2004 e di Rita? In realta’ quanto tempo prima si ha conoscenza di questi fenomeni e’ possibile tre anni? o tempi piu’ lunghi? Grazie.

Precisiamo subito che l’uragano Katrina non è avvenuto nell’ottobre del 2004, ma si è verificato e sviluppato tra la fine di agosto e l’inizio di settembre del 2005.

A sinistra: l’immagine dell’occhio di Katrina, ripreso da un velivolo del gruppo “Hurricane Hunter” della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration). A destra: lo stesso uragano ripreso da satellite. Sono entrambe foto scattate il 28 Agosto 2005, prima che la tempesta raggiungesse la terra ferma.

L’uragano Rita è tuttora in atto e nella cartina qui sotto si può osservare il suo sviluppo e le previsioni del suo percorso nei prossimi giorni a partire da oggi 24 settembre 2005.

Questa immagine mostra una rappresentazione approssimativa delle zone costiere da allertare per pericolo di uragano (rosso); la vigilanza di uragano (dentellare); l’avvertimento della tempesta tropicale (blu) e la vigilanza della tempesta tropicale (colore giallo).
Il cerchio arancione indica la posizione del centro del ciclone tropicale alle ore 04 antimeridiane del 24 set. 2005 (ora locale in America). La riga ed i puntini neri mostrano che il Centro Nazionale Uragani (NHC) ha previsto la pista del centro ai tempi indicati.
La lettera all’interno del puntino indica l’intensità di previsione del NHC per quel tempo.

Prevedere la nascita di un uragano è impossibile; però, una volta individuata una depressione o una tempesta tropicale, è possibile seguirne il percorso e l’evoluzione, in particolare per verificare se essa può evolvere in un uragano e quali possono essere i suoi successivi spostamenti. La posizione precisa di un uragano non è facile da identificare con le sole misure di pressione atmosferica e di velocità del vento; tali misure sono, infatti, eseguite in punti situati ad intervalli piuttosto irregolari sulla terraferma e molto distanziati tra loro sull’oceano.

Quali strumenti si utilizzano per individuare questi fenomeni e la loro violenza?

Fortunatamente oggi i servizi meteorologici utilizzano
molti strumenti, quali i satelliti artificiali, dalle cui foto,
applicando particolari metodologie d’analisi, è possibile stimare
l’intensità degli uragani.
Il National Hurricane Center si serve anche di aeroplani attrezzati per eseguire speciali misure sulle tempeste tropicali.
Essi
localizzano l’uragano e gli girano intorno e, se le condizioni di volo
lo permettono, penetrano nell’occhio e ne determinano la posizione
esatta. Avvicinandosi alle coste, l’uragano può essere seguito con dei
Radar Doppler anche quando sono distanti 150 Km ed oltre.
Allo stato attuale le probabilità che un uragano
colpisca di sorpresa sono praticamente nulle, ma il grosso problema che
il meteorologo deve affrontare è la previsione dei suoi futuri
spostamenti
, affinché le aree minacciate possano ricevere adeguate
segnalazioni di pericolo. I meteorologi usano vari schemi per prevedere
il futuro percorso di un uragano, generalmente adattati ai diversi
luoghi in cui si possono avere tali fenomeni. Gli uragani seguono
frequentemente un percorso regolare, per cui una stima delle possibili
posizioni future può essere fatta estrapolando dalle posizioni
precedenti.


Il National Hurricane Center.

Tal sistema può essere attendibile soltanto per un periodo di qualche ora, diventa inaffidabile sui lunghi periodi di tempo e non dice nulla sui cambiamenti di direzione irregolari. Per eseguire previsioni con due o tre giorni d’anticipo è necessario prendere in esame la circolazione dell’aria sopra la maggior parte dell’Emisfero in cui si trova l’uragano. I venti in quota a circa 6.000 m sono in generale dei buoni indicatori della circolazione generale nella troposfera: questo livello è spesso chiamato livello guida (steering level) in quanto si può considerare che il flusso del vento a questa quota sia quello che “guida” l’uragano.


In tutti i paesi che sono regolarmente colpiti da uragani, le autorità si preoccupano di creare un’efficiente rete di prevenzione, fornendo utili informazioni e suggerimenti alla popolazione: nell’America Centrale si trova il National Hurricane Center, che ha il compito d’informare le popolazioni su cosa accade e cosa si deve fare; inoltre, dal 15 maggio al 30 novembre, effettua controlli continui sui cicloni tropicali in Atlantico, Caraibi, Golfo del Messico e Pacifico. Ad una altitudine di circa 22 mila miglia sopra l’equatore, un satellite fornisce notte e giorno informazioni e immagini indispensabili per la previsione di uragani.
Naturalmente, esiste anche una fornita gamma di bollettini nautici per i naviganti, che, in occasione di tempeste tropicali o di uragani, aprono con aggiornamenti di sei ore in sei ore per i successivi tre giorni. Dell’uragano vengono specificati: coordinate del centro dell’ occhio e sua ampiezza, direzione, velocità di spostamento, valore della pressione atmosferica, forza del vento e velocità massima delle raffiche, altezza del mare e coordinate dei quadranti del sistema.

Nel tentativo d’essere tempestivi e precisi nelle previsioni, si usano modelli numerici molto sofisticati che utilizzano i dati raccolti attraverso diversi metodi: in questi giorni sono diventati celebri i cosiddetti “cacciatori di uragani” (Hurricane Hunter), aerei delle forze armate americane che volano direttamente nel pieno delle tempeste. Ci sono, però, anche metodi meno spettacolari, come le boe oceaniche, che misurano la temperatura superficiale degli oceani e altri parametri oceanici e atmosferici e inviano i dati a terra via radar.
Infine dati preziosi vengono dai satelliti per le osservazioni della Terra. Il satellite dell’ESA Envisat, per esempio, può eseguire un numero elevato di osservazioni attraverso una batteria di strumenti che raccolgono dati complementari fra loro: dalla direzione dei venti alla loro velocità, dalla temperatura superficiale degli oceani alla valutazione delle condizioni dello strato di ozono, legato alle condizioni climatiche generali del pianeta.

L’insieme di tutti questi dati fornisce un’istantanea della situazione a partire dalla quale i modelli matematici, basati sulle nostre conoscenze della fisica, ci danno le previsioni per i giorni o le settimane successive. Con i limiti a cui accennavamo prima.
La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) aveva previsto fin dall’inizio d’agosto che questa estate 2005 sarebbe stata particolarmente difficile per quanto riguarda gli uragani.

L’uragano Ivan verificatosi nel settembre 2004.


L’uragano George verificatosi nel 1998. Si noti l’enorme vastità del fenomeno.


Ma è possibile prevedere questi fenomeni e la loro violenza?
Prevedere persino con pochi giorni d’anticipo, dove colpirà con precisione un uragano e con quale violenza, è sostanzialmente impossibile.”: è la dichiarazione che ha rilasciato il presidente del Centro uragani della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration).
È invece possibile prevedere quanti uragani aspettarci nell’arco della stagione: agli inizi di agosto la NOAA aveva previsto da agosto a novembre da 18 a 21 cicloni tropicali, 9-11 uragani e 5-7 uragani violenti. Numeri decisamente al di sopra della media annuale dell’ultimo decennio.
Del resto, fin dall’inizio dell’estate 2005, le condizioni oceaniche e quelle atmosferiche suggerivano che si stava preparando una stagione di questo tipo.

USA: AAA CERCASI NOME PER URAGANI
Washington, 20 set. 2005 – (Adnkronos) – Emergenza nomi per gli uragani:
dopo Rita, il 17º della stagione, ci sono ancora quattro nomi per le
tempeste tropicali del 2005, altrimenti si dovrà ricorrere
all’alfabeto greco. A dare l”allarme è Frank Lepore, portavoce del
Centro nazionale uragani degli Stati Uniti. Ogni anno, dice, 21 nomi
comuni vengono riservati agli uragani che si formano nell’Atlantico,
seguendo l’ordine alfabetico ed escludendo cinque lettere (q, u, x, y,
z).



Recentissima illustrazione della situazione dell’uragano Rita registrata alle ore 10 di oggi (sabato 24 settembre 2005ora americana).
Confrontare questa cartina con quella di alcune ore prima e visibile più sopra.


Per altre Cartine sulla situazione aggiornata collegarsi a:
http://www.nhc.noaa.gov/index.shtml
Il sito suggerito offre la visione dettagliata di numerosissime illustrazioni sulle previsioni aggiornatissime delle depressioni tropicali, delle tempeste tropicali, degli uragani e dei loro spostamenti, nonché delle loro intensità.


Altri link interessanti
http://www.carabinieri.it/editoria/carabiniere/2003/novembre/060_scienze.htm (italiano).
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=7288 (italiano).
http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10218 (italiano).
http://it.wikipedia.org/wiki/Uragano_Katrina (la storia di Katrina, in italiano).
http://www.hurricanehunters.com/ (in americano).
http://www.hurricanehunters.com/eye2eye.htm (in americano).

Per trovare altri numerosi siti sulla previsione degli uragani, basta fare una ricerca sul motore di ricerca Google utilizzando le parole chiave “previsione uragani”.