Volevo sapere cosa può comportare l’inquinamento della rete idrica potabile da parte del MTBE (Metil terz-butil etere) e quali possono essere i rimedi da attuare per rimediare a simile sventura.

MTBE : metil terz-butil
etere è un prodotto di sintesi organica a basso costo che, a partire dalla
metà degli anni 80, è stato utilizzato come antidetonante nella benzina
verde.

Il basso costo e la
tossicità sicuramente inferiore a quella del piombo tetraetile e tetrametile
ne hanno talmente incrementato l’impiego da essere usato oggi in tutte
le benzine verdi a percentuali che vanno dal 7% al 12%.

Attualmente si sta
ridimensionando molto la sua innocuità e già si sente parlare di limitazioni
all’impiego e alla diffusione.

Ciò che lo rende temibile,
rispetto ad altri idrocarburi contenuti nella benzina, è la sua enorme
solubilità in acqua: p.e. il valore medio di solubilità per idrocarburi
non supera i 0,15 g/l mentre la solubilità in acqua del MTBE è di circa
50 g/l.

La concentrazione massima ammissibile nell’acqua potabile per gli idrocarburi
è di  0,01 mgr/l.

Qualora una rete idrica
potabile risulti inquinata da idrocarburi, compreso MTBE, è necessario
e doveroso sospendere l’erogazione idrica. Gli interventi di decontaminazione
terranno conto sia del tasso di inquinamento sia del punto dove lo stesso
si è verificato.

Per esempio se l’inquinamento
è avvenuto a livello di rete di distribuzione (immissione di piccoli quantitativi
di benzina verde nei serbatoi di raccolta di acque potabili) sarà sufficiente
sospendere l’erogazione idrica alla popolazione e “lavare” la rete stessa
sino a riportare i livelli di idrocarburi entro i limiti prescritti.

Se l’inquinamento coinvolge
la falda acquifera (perdita di benzina verde da impianti di produzione
e percolamento nel sottosuolo) allora il problema è decisamente grave,
la falda non potrà più essere usata per approvvigionamento di acqua potabile
per lungo tempo.