In campo scientifico accademico e nella medicina classica esistono prove che confermino l’esistenza dei meridiani di agopuntura cinese?

La
risposta alla domanda del lettore è assolutamente negativa. I meridiani,
concetto chiave dell’agopuntura, non hanno trovano nessun riscontro nell’ambito
delle conoscenze scientifiche relative all’anatomia e fisiologia umana.
Essi sono un concetto metafisico indimostrabile e, quindi, del tutto estraneo
a qualsiasi discorso scientifico.

Per
maggiori informazioni sull’agopuntura, mi permetto ancora di citare un
paragrafo del mio libro Realtà o illusione? Scienza, pseudoscienza
e paranormale
(Edizioni Dedalo, Bari 1999).

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Agopuntura
Questa tecnica terapeutica, di cui esistono peraltro molte varianti, è
nata in Cina e le prime fonti che ne parlano sembrano risalire al III
millenio a.C. Essa è stata sviluppata nell’ambito di alcuni principi
della filosofia taoista che costituiscono la cosiddetta dottrina dello
Yin e dello Yang. Secondo tale dottrina l’intero universo
si regge su un giusto equilibrio tra forze opposte, ma complementari:
una di origine cosmica (lo Yang) e l’altra di origine terrestre (lo Yin).
Entrambe le forze sarebbero manifestazioni contrarie di un’unica energia
primordiale, chiamata qi o tch’i. Anche il nostro organismo
soggiacerebbe a un analogo equilibrio e ogni organo, viscere e funzione,
conosciuti dall’antica anatomia e fisiologia cinese, sarebbe caratterizzato
dai due principi dello Yin e dello Yang. L’intero organismo sarebbe percorso
dall’energia universale sotto forma di “forza vitale” o “pneuma”. Gli
stati patologici deriverebbero da interruzioni dei flussi energetici (originati
dai due principi) all’interno dell’organismo. I flussi energetici scorrerebbero
in corrispondenza di particolari canali sottocutanei, invisibili ma individuabili
sulla superficie del corpo, che vengono chiamati “meridiani”. I canali
principali sono 12 (zhengjing), essi si diramano poi in canali
di intersezione (jingbie) e di congiunzione (luo) e in diramazioni
(luomai, sunluo e hengluo). I canali emergono in
superficie in determinati punti che consentono all’agopuntore di intervenire
sui flussi energetici. L’introduzione di sottili aghi metallici (oro,
argento, acciaio inox) nei punti cutanei (che sarebbero in corrispondenza
con determinati organi, visceri o funzioni) ristabilirebbe il giusto flusso
energetico, eliminando in tal modo lo stato patologico. Sul numero di
punti esistono tuttavia disaccordi tra le varie scuole di agopuntura.
Nei canali scorrerebbe l’energia in forma yang. Esiste anche un’energia
in forma yin che circolerebbe attraverso i vasi sanguigni. Lo stato di
salute è caratterizzato da un perfetto equilibrio tra i flussi
yang e yin. Se prevale invece una forma di energia rispetto all’altra
insorgono gli stati patologici. Ad esempio, se prevale lo yang si hanno
segni di calore (febbre), se invece prevale lo yin si hanno segni di freddo
(brividi). L’agopuntore deve, innanzitutto, individuare il tipo di disequilibrio
energetico che caratterizza il paziente, deve poi individuare i meridiani
che corrispondono all’organo sofferente e i punti superficiali su cui
intervenire. Infine deve decidere in che modo applicare gli aghi per aumentare
o ridurre i flussi energetici.

Secondo
i suoi sostenitori, l’agopuntura sarebbe efficace per tutta una serie
di patologie che vanno dalle cefalee all’asma, dalla febbre all’emottisi,
dai dolori articolari ai disturbi intestinali ecc. Essa consentirebbe
inoltre di ottenere effetti anestetici, consentendo interventi chirurgici
su soggetti che rimarrebbero svegli e coscienti. Molti medici occidentali
hanno accettato i principi dell’agopuntura e la praticano abitualmente.
Ciò nonostante, sulla sua efficacia sono stati avanzati molti dubbi.
Si può senz’altro affermare che una dimostrazione certa e unanimemente
accettata dalla comunità scientifica dell’efficacia dell’agopuntura
non è ancora stata proposta. Inoltre l’apparato teorico su cui
tutta l’agopuntura si basa è assolutamente inconsistente dal punto
di vista scientifico. In particolare moltissimi dei suoi concetti chiave
(meridiani, canali, punti, flussi energetici) sfuggono a quello che è
il requisito fondamentale di qualsiasi termine scientifico: non sono osservabili.
Quindi la maggior parte delle affermazioni dell’agopuntura non sono scientifiche
poiché non soddisfano il fondamentale requisito della falsificabilità.
L’unica cosa falsificabile è la sua efficacia che, come già
detto, non è mai stata dimostrata in modo scientificamente inoppugnabile.
Occorre infine osservare che i medici occidentali hanno apportato all’agopuntura
numerose varianti. Ad esempio: stimolazione elettrica degli aghi infissi,
somministrazione di farmaci attraverso gli aghi, ecc. Queste varianti,
in alcuni casi, possono presentare effetti significativi, ma al tempo
stesso hanno creato confusione e difficoltà per un esame attendibile
dell’efficacia della “vera” agopuntura.