Salve! Ho letto la risposta relativa al trasporto dell’informazione sulla rete elettrica. Vorrei avere ulteriori delucidazioni sui modem e sui filtri impiegati dal sistema; inoltre vorrei avere dei particolari a proposito della impossibilità per il segnale dati di raggiungere gli elettrodomestici presso l’utente. Grazie!

Nella
precedente risposta a cui la domanda fa riferimento,
venivano descritti in forma molto generale i principi
che stanno alla
base della tecnologia PLC (Power Line
Communication).
Nelle applicazioni reali, naturalmente, i problemi sono un po’ più complessi.

Nella figura viene mostrato lo schema di principio di una rete
di distribuzione elettrica e delle apparecchiature per la struttura PLC.




Figura 1

La rete PLC utilizza i circuiti di distribuzione dell’energia elettrica
a media e bassa tensione. Le apparecchiature di rete sono di tre tipi:

  • CPE. Apparecchiatura di utente, che svolge funzioni
    simili ad un modem. Estrae il segnale dati dalla rete elettrica a bassa
    tensione consentendo anche di separare vari tipi di traffico
    (ad esempio i dati ed il segnale telefonico).
  • Repeater. Ha lo scopo di ricondizionare il segnale per
    migliorare la copertura su aree estese. Viene solitamente installato
    nei pressi del contatore.
  • TE Apparato di trasformatore. Collocato nelle sottostazioni
    di trasformazione a media tensione, ha lo scopo di trasferire
    il segnale dati proveniente da varie fonti diverse (rete PLC
    a media tensione, rete a fibra ottica) verso la rete di
    distribuzione a bassa tensione.

I segnali utilizzati per la trasmissione dei dati sono simili a quelli
utilizzati per il servizio ADSL. La banda utile fra gli
apparati di trasformatore
ed i repeater è di 45 Mbit/s mentre le CPE hanno banda asimmetrica: tipicamente
256 Kbit/s upstream e 2.7 Mbit/s downstream, rispettivamente. Ogni repeater può “servire” fino
a 256 CPE.

L’accoppiamento fra le apparecchiature PLC e la rete elettrica avviene
attraverso “unità di accoppiamento”, che possono essere di tipo induttivo
o capacitivo.



Unità di accoppiamento M.T. (capacitivo ed induttivo)


Unità di accoppiamento B.T. (capacitivo ed induttivo)

Data la notevole differenza di frequenza fra il segnale dati e la
corrente di alimentazione, le unità di accoppiamento sono
di realizzazione relativamente semplice: la cura principale consiste
nel garantire un adeguato isolamento per le apparecchiature PLC.
Non è di fatto necessario utilizzare alcun accorgimento per
isolare le apparecchiature che utilizzano l’alimentazione
elettrica dell’impianto dal segnale dati, in quanto
queste ultime, alle frequenze tipiche del segnale dati, presentano
un’alta impedenza, ovvero non producono un’attenuazione significativa del
segnale. Le apparecchiature stesse, per lo stesso motivo, sono
sostanzialmente indifferenti a segnali ad alta frequenza.