Vorrei conoscere il principio di funzionamento del controllo elettronico di livello dei liquidi.

Un regolatore di livello elettronico è costituito essenzialmente da tre
elementi:

  • Il trasduttore, ovvero un dispositivo che traduce una variazione di livello del
    liquido in una grandezza elettrica opportuna.

    I trasduttori possono essere analogici (misuratori di livello) o a due stati
    (aperto/chiuso). Nel primo caso possono essere capacitivi, resistivi, a pressione,
    basati su sonar o meccanici. Nel secondo caso sono di solito costituiti da un
    galleggiante che aziona un microinterruttore, o
    del tipo a pressione (pressostati), oppure possono essere di tipo fotoelettrico.

    In ogni caso la loro scelta dipende
    dalle condizioni operative, dal tipo di liquido, ecc.

  • Il circuito di controllo, ha lo scopo di rivelare il segnale del trasduttore
    e trasformarlo in un segnale di potenza sufficiente a comandare l’elettrovalvola.

    La parte del circuito destinata alla rivelazione del segnale dipende ovviamente
    dal tipo di trasduttore usato. Data la grande variabilità di trasduttori
    per questo impiego non è possibile in poche righe fare una panoramica
    di tipi di circuito utilizzati. In ogni caso, comunque, alla variazione del
    livello misurato dal trasduttore, si vuole ottenere un segnale elettrico di
    caratteristiche adatte ad azionare l’elettrovalvola.

  • L’elettrovalvola, ovvero un dispositivo comandato elettricamente che è
    in grado di attivare ed interrompere il flusso del liquido che ripristina il livello
    voluto nel serbatoio.

I tre elementi sono interconnessi e calibrati in modo che, quando il livello
del liquido è inferiore a quello richiesto, il circuito di controllo
azioni l’elettrovalvola in modo da
aggiungere liquido al serbatoio e, viceversa, chiuda l’elettrovalvola quando il livello
richiesto è stato raggiunto.