che controindicazioni può avere il bicromato di potassio? che effetti può avere se mescolato con altre sostanze? (per esempio acidi forti, basi caustiche…)

Io non parlerei di controindicazioni poichè non è una medicina,ma piuttosto di tossicità in quanto ha effetti nocivi sull’uomo : ma prima conosciamo un poco meglio il bicromato di potassio.

Esso è un solido cristallino arancione molto usato sia in laboratorio che nell’industria.

La sua formula è K2Cr2O7 e l’atomo di Cromo ha numero di ossidazione = +6.

Presenta un carattere spiccatamente non-metallico. Non è possibile isolare l’acido cromico H2CrO4 (perchè in tale forma esiste soltanto in soluzione acquosa ) ma è possibile isolare i suoi sali come K2CrO4 (cromato di potassio) ed il più famoso K2Cr2O7 (bicromato di potassio ).

Nelle soluzioni acquose di K2CrO4 esiste l’equilibrio :

2CrO42-(giallo) + 3 H3O + < =====> Cr2O72 -(arancione) + 3H2O

cioè se ad una soluzione di cromato si aggiungono alcune gocce di acido (anche diluito)l’equilibrio si sposta verso destra e la soluzione diventa da gialla ad arancione per la formazione di bicromato.

Se invece alla soluzione di bicromato sia aggiungono alcune gocce di soda NaOH l’equilibrio si sposta verso sinistra e la soluzione ritorna gialla.

I composti del cromo (in tutti i suoi numeri di ossidazione +2,+3,+6 ) sono caratterizzate da intense colorazioni: questo è dato dal fatto che la struttura elettronica di questo elemento permette che i suoi elettroni si dispongano su orbite più esterne formando composti di coordinazione o geometrie tali da poter interagire con la luce.

Il bicromato è un forte ossidante in ambiente acido perchè si riduce a Cr3+ e si può osservare sperimentalmante in quanto la soluzione da arancione diventa verde.

Questa reazione è usata in laboratorio per misurare il carico inquinante di un’acqua di scarico .Questo parametro è il COD (Chemical Oxigen Demand ). Le sostanze ossidabili presenti nell’acqua di scarico riducono il bicromato e la quantità di bicromato non ridotta è titolata con solfato ferroso ammonico e quantificata.

Questa caratteristica del bicromato (energico ossidante) è usata in laboratorio per pulire particolare vetreria.Mescolando a caldo (con molta attenzione e ovviamente sotto cappa )H2SO4 conc e (in eccesso) K2Cr2O7 si ottiene una soluzione rossa molto densa dove

sono presenti cristalli rossi di CrO3 : questa è la “ miscela cromica” che pulisce molto efficacemente la vetreria.

Nell’industria il bicromato è usato per la cromatura delle superfici metalliche e nella concia delle pelli come sostanza che rende più morbida la pelle e nello stesso tempo la prepara alla successiva colorazione.

Il Cromo VI ( contenuto nel bicromato) è definito un metallo tossico-nocivo infatti ha un’azione irritante e corrosiva sulle proteine e alle vie respiratorie con formazione di ulcere e dermatosi : è talmente corrosivo che,se a lungo respirato , provoca la perforazione del setto nasale.

Esiste una reazione specifica per l’identificazione del Cr VI (anche in piccolissime quantità) con la difenilcarbazide :si forma una intensa colorazione violacea.