Teoria della relatività di Einstein: vittoria per falsificazione o scontro di paradigmi?

  Karl Popper e Thomas Kuhn

La domanda che il lettore pone ne riprende un’altra che esprimeva lo stesso interrogativo a proposito dell’eliocentrismo. Avevo risposto a essa in precedenza, ricordando brevemente che cosa sono i paradigmi secondo lo storico e filosofo della scienza americano Thomas Kuhn:

http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=13812

Secondo Kuhn, anche il passaggio dalla meccanica classica, unita alla teoria maxwellina dell’elettromagnetismo, alla teoria della relatività einsteiniana rappresenta un tipico cambiamento di paradigma.
 
Per quanto riguarda invece il falsificazionismo di Karl Popper, rimando a quest’altra mia precedente risposta:
 
Ciò che portò Einstein a formulare la sua teoria della relatività (ristretta nel 1905 e generale nel 1916) fu la necessità di migliorare l’interpretazione di una serie di dati sperimentali che facevano fatica a essere interpretati nell’ambito della fisica classica. Vi furono infatti esperimenti (primo fra tutti quello di Michelson-Morley) che ponevano grossi problemi al quadro concettuale in cui si muoveva la fisica dell’epoca. Secondo Popper questi esperimenti falsificavano la fisica classica. Secondo Kuhn invece questo non fu sufficiente.
La transizione tra l’elettromagnetismo classico e le teoria relativistica non avvenne infatti istantaneamente perché da molte parti vi fu una difesa delle vecchie concezioni che venivano aggiustate ad hoc per tenere conto delle nuove evidenze sperimentali. Solamente quando le incongruenze divennero insostenibili e quando molti scienziati trovarono più convincenti (e quindi preferibili) le nuove idee di Einstein, queste ultime si imposero, determinando appunto il cambio di paradigma.
 
Chi ha ragione? Kuhn con i suoi paradigmi o Popper con il suo falsificazionismo? È difficile fornire una risposta univoca. Entrambe le concezioni epistemologiche sono degli schemi semplificati che cercano di descrivere in che modo si evolve la scienza. In molti casi esse riescono a fornirne una descrizione accettabile, ma probabilmente il modo in cui la scienza si sviluppa è molto più complesso di qualsiasi schema semplificato elaborato dai filosofi.