La scienza si basa sull’ assioma che le leggi fisiche sono universali nello spazio e nel tempo. Poichè questo non può essere assolutamente dimostrato, non è che la scienza sia quasi un’ illusione attraverso cui pensiamo di conoscere tutto( es. origine Universo)? Come si può rivalutare l’importanza della scienza, dopo questo scetticismo Humiano?

 

 Galileo, Newton e Einstein (da http://www.artelista.com/en/artwork/5449803732204278-galileonewtonyeinstein.html)

L’invarianza delle leggi scientifiche nello spazio e nel tempo non mi sembra affatto un assioma. Al più è un’ipotesi di lavoro che viene però continuamente verificata. Aristotele, ad esempio, pensava che la materia celeste (dove regnava un perfetto immobilismo) fosse completamente diversa da quella terrestre (caratterizzata invece dal continuo cambiamento). Galileo, con le sue prime osservazioni astronomiche, fece sorgere forti e legittimi dubbi su questa convinzione. Newton poi dimostrò che la stessa legge che regola la caduta di un grave sulla Terra è anche responsabile del moto dei corpi celesti e di tutta la meccanica celeste. L’elemento elio venne scoperto per la prima volta sul Sole (analizzando lo spettro della luce solare) e solo successivamente ne venne individuata l’esistenza anche sulla Terra.

Questi esempi mostrano chiaramente che il considerare valide le nostre conoscenze scientifiche in diversi luoghi dello spazio non è affatto un assunto a priori, bensì una conclusione a posteriori. Anche l’ipotesi fondamentale che sta alla base della relatività di Einstein (secondo la quale le leggi della fisica sono invarianti in qualunque sistema di riferimento inerziale) è accettata perché supportata da numerose conferme sperimentali.
 
Per quanto riguarda la validità nel tempo, finora non vi sono mai state evidenze che possano far pensare a una variabilità temporale delle leggi scientifiche (1). Per cui, fino a prova contraria, è legittimo considerarle invarianti. Occorre tuttavia osservare che gli scienziati non considerano affatto tale assunzione un dogma. Prova ne è che i modelli che sono stati formulati sull’origine dell’Universo si spingono indietro nel tempo fino a un certo punto, ma poi sospendono ogni giudizio, proprio perché non si è affatto certi che le leggi che conosciamo siano state valide anche nei primi istanti di vita dell’Universo (anzi appare piuttosto probabile che non lo fossero) (2).
 
Da questo punto di vista, quindi, non mi sembra che la scienza abbia bisogno di particolari difese o rivalutazioni. La conoscenza che la scienza produce mostra continuamente la propria validità. Il suo potere esplicativo, quello previsionale e le stesse applicazioni pratiche che essa consente di realizzare ne confermano continuamente la validità.
Ho discusso di questi temi anche in una precedente risposta, cui rimando il lettore: http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=13272
 
Note:
 
(1)         Osserviamo tuttavia che, da alcune misure della radiazione proveniente da un’ottantina di quasar, sembrerebbe che da dieci miliardi di anni a questa parte la costante di struttura fine (http://it.wikipedia.org/wiki/Costante_di_struttura_fine) sia variata di una parte su diecimila. Inoltre, secondo alcuni autori la gravitazione newtoniana potrebbe essere sbagliata su scala galattica, per cui sono state avanzate teorie “aggiustate”, come le “teorie MOND” (http://it.wikipedia.org/wiki/Teorie_MOND). Nella teoria dei “multiversi” si ritiene inoltre che il nostro sia soltanto uno dei molti universi possibili (http://it.wikipedia.org/wiki/Multiverso,) nei quali esisterebbero altre leggi fisiche.
Si tratta di teorie ancora in fase di discussione, ma il fatto stesso che ci sia un dibattito su questioni così basilari mostra come la scienza si metta continuamente in discussione, cercando conferme ai propri stessi fondamenti.
 
(2)         Si ritiene tuttavia che tali leggi non siano una cosa completamente diversa da quelle note ora. Le leggi ora note sono state verificate solo su scale energetiche che sono lontane da quelle presenti nei primi istanti di vita dell’universo. Pertanto non è esclusa la possibilità che in quegli istanti fossero valide leggi diverse, di cui quelle note sono comunque la versione approssimata a energie più basse.
 
L’autore ringrazia Nicola Fusco, Mauro Prencipe, Federico Angelini e Daniele Malesani per gli utili suggerimenti.