Per basse potenze questo è certamente fattibile, ad esempio le "smart tag" sono effettivamente dei circuiti stampati con un’antenna e un piccolo processore e rispondono all’interrogazione di un emettitore sfruttando l’energia dell’onda incidente.
Per potenze maggiori, pur se teoricamente possibile, questa soluzione è poco pratica per le interferenze, le compatibilità elettromagnetiche, e l’interazione con le persone; si ricordi ed esempio che la massima potenza di un trasmettitore indoor è di soli 100mW.
La ricerca in questo senso procede; sono stati effettuati anche vari esperimenti, si veda
http://en.wikipedia.org/wiki/Wireless_energy_transfer
ed è stato creato un consorzio a cui partecipano tra le altre aziende Texas Instruments e Nokia.
Le applicazioni più adatte sembrano essere quelle spaziali: ad esempio per il trasferimento di energia da pannelli solari orbitanti oppure per l’alimentazione di veicoli nello spazio.
Un’altra applicazione potrebbe essere l’alimentazione di vari circuiti interni ad un contenitore metallico (in modo che le interferenze verso l’esterno siano trascurabili) per esempio lo chassis di un computer; questo eviterebbe il cablaggio e la conseguente dissipazione termica.
Se ci limitiamo all’alimentazione di dispositivi wireless, cioè senza fili, ma non necessariamente wi-fi cioè a microonde, alcune soluzioni esistono già, riguardano principalmente la ricarica di batterie di oggetti mobili, spazzolini elettrici, rasoi, anche cellulari; in questo caso il trasferimento di energia avviene per induzione elettromagnetica.