Salve. Si può fare l’inchiostro in casa? e poi per rendere la cosa ancora più ecologica,da che vegetale posso estrarre il colore in perticolare il nero,blu(ciano),rosso(magenta),Giallo? grazie questo sito è spettacolare

Di inchiostri ce ne sono un’infinità, e sono tutti accomunati dal fatto di presentare sempre una formulazione piuttosto
complessa. Infatti non è sufficiente partire da un buon pigmento per ottenere un buon inchiostro.
Una volta scelto il pigmento (che può essere coprente, semitrasparente, fosforescente, ecc.) bisogna solubilizzarlo (mediante l’impiego di un solvente adatto e di tensioattivi ed emulsionanti) e stabilizzarlo (con antiossidanti e stabilizzanti vari). A questo punto si rende necessaria l’aggiunta di volta in volta di antimpaccanti, resine o cere leganti, mordenti e vari altri addittivi.
Naturalmente la composizione specifica cambia in base al tipo di utilizzo (e di supporto) cui è destinato l’inchiostro: per intenderci, nelle comuni penne a sfera troviamo un inchiostro profondamente diverso rispetto a quello impiegato nelle cartucce delle stampanti!

In base a queste considerazioni, il mio parere personale è che la produzione casalinga di un vero inchiostro rappresenti una sfida particolarmente difficile, se non impossibile.
In particolare, la problematica di più ardua soluzione è quella di rendere l’inchiostro stabile nel tempo. Se questo aspetto non ci preoccupa, tuttavia, è possibile creare inchiostri più o meno duraturi a partire da sostanze naturali o da sali inorganici, sfruttando magari gli stessi pigmenti utilizzati per le pitture (vedi, ad esempio questo link).
Una volta veniva prodotto un discreto inchiostro scuro a partire dal Mallo di Noce (vedi, a questo proposito,una precedente riposta di Giovanni Buti: http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=1909). Sempre nel passato, è stato anche impiegato con uguali risultati l’inchiostro a base di nerofumo (punto di partenza per gli inchiostri di china).
Oltre al nero, è possibile ottenere numerose colorazioni mediante l’impiego di pigmenti naturali, come le terre o gli estratti di piante.

Ritornando alla domanda specifica, non sono a conoscenza di pigmenti naturali che producano esattamente le colorazioni ciano e magenta; non escludo comunque la loro esistenza, in base alla numerosa varietà di pigmenti presenti in natura.
Per iniziare, si potrebbe provare con zafferano (giallo e arancione), sambuco (blu), indaco (azzurro), ocra rossa ed estratto di barbabietola (rosso). Per tutti questi pigmenti, si utilizzano di norma acqua o alcool etilico quali solventi. Inoltre un’aggiunta (a caldo) di piccole quantità di gomma arabica rende il composto più denso e migliora la capacità di aderenza al foglio. Non resta che sperimentare…