come funzionano gli anticalcare magnetici? sono affidabili?possono essere utilizzati solo per piccole utenze o vanno bene anche in impianti per condomini e grandi abitazioni?ho letto che ci sono anche dei tappi anticalcare, funzionano?

Gli anticalcari magnetici sono costituiti nella loro forma più semplice da magneti permanenti di ferrite/magnetite con un campo magnetico di circa 0,5- 1 tesla (1Tesla=10.000 gauss) che si fissano all’esterno delle tubature nei punti chiave (all’ingresso dell’utenza e poi prima degli utilizzatori finali) Ci sono anche anticalcare magnetici “industriali” più massicci che utilizzano elettricità e magneti a bobina per generare campi magnetici superiori per grandi volumi d’acqua (vedi i siti nternet consigliati). Studi condotti alcuni anni fa dimostrarono come dei campi magnetici applicati ai flussi di acqua impedissero per un certo tempo la precipitazione del calcare nell’acqua alterando la struttura delle particelle di nucleazione iniziale attorno ai quali si aggregano le molecole di calcare impedendo la formazione di calcite che precipita a formare il calcare e formando cristalli di aragonite che non si addensa a formare calcare. In questo modo le molecole disciolte sono meno propense a precipitare ed addensarsi in particelle grandi e rimangono in soluzione. Pare che a questo fenomeno concorrano le particelle di ferro disciolte nell’acqua che a volte agiscono come germi di nucleazione. Non ci sono effetti tossici sull’organismo se non il fatto di bere acqua leggermente calcarea. Se è quella normale del rubinetto non depurata a lungo andare potrebbero insorgere problemi di coliche renali e calcoli. Un dispositivo a magnete permanente era in vendita col nome di “TESLA” ed era costituito da un blocco di magnetite sagomata da applicare all’esterno di una tubatura di metallo. Dispositivi più moderni sono costituiti da pezzi di tubo da inserire tra l’erogatore di acqua e l’utenza finale con avvolgimenti elettrici solenoidali che generano il campo magnetico. Per la scelta efficace degli anticalcare in pratica conviene orientarsi verso i costi e la garanzia che viene offerta dal produttore/fornitore e verificare con un periodo di prova l’efficacia dell’anticalcare, ricordandosi che un dispositivo unico non fa miracoli e deve essere proporzionato all’utenza. In ogni caso occorre diffidare di chi raccomanda di mettere replicatori ogni 20 metri, perchè significa che l’anticalcare ha solo limitato potere magnetico. Se l’acqua contiene eccessive dosi di calcare disciolto, anche con l’anticalcare si potrebbero avere dei problemi. Un sito pubblicitario interessante che mostra alcuni schemi di realizzazione di utenza finale è il seguente. http://www.elcla.it/Index.htm (Si precisa che NON SI STA FACENDO PUBBLICITA’ in quanto il sito è facilmente accessibile e disponibile effettuando una qualsiasi ricerca con www.google.it)
Sicuramente l’effetto sarà quello di diminuire la manutenzione necessaria al ferro da stiro.
Un secondi sito internet molto bello con molte infoirmazioni è il seguente:
http://www.mbwater.com/p_tesl.htm

Tuttavia questo fenomeno non è ancora stato del tutto definito e chiarito e la riproducibilità degli effeti degli anticalcare magnetici per molti collaudatori non è ancora dimostrabile.
Riporto quindi integralmente la risposta di Silvano Fuso data su un altro sito di divulgazione scientifica: http://ulisse.sissa.it.

RISPOSTA (di Silvano Fuso)

La questione dell’effetto di un campo magnetico sulla formazione del calcare è piuttosto controversa. Sul mercato sono presenti diversi dispositivi per uso domestico e industriale. Alcuni consistono semplicemente in un magnete permanente da applicare all’esterno delle tubature. In altri casi si tratta di dispositivi più complessi formati da un condotto, entro il quale circola l’acqua, e il campo magnetico viene prodotto da un elettromagnete.
Il presunto effetto del campo magnetico è stato studiato da vari autori e in letteratura scientifica si trovano numerosi articoli dedicati all’argomento. Coloro che sostengono l’esistenza di un effetto reale, lo giustificano ipotizzando che la presenza del campo magnetico modificherebbe la forma in cui cristallizza il carbonato di calcio. In assenza di campo cristallizzerebbe in forma amorfa che darebbe facilmente incrostazioni. In presenza del campo, invece, il carbonato di calcio precipiterebbe in varie forme cristalline (aragonite o calcite) che non aderirebbero alle pareti dei tubi. Occorre tuttavia osservare che altri autori non hanno rilevato alcuna differenza nella formazione di incrostazioni in assenza o in presenza di campo magnetico. Altri ricercatori, infine, ammettono l’esistenza del fenomeno, ma sostengono la sua irriproducibilità, poiché dipenderebbe da molti fattori difficilmente valutabili.

In definitiva si tratta di un’interessante problema scientifico che non ha ancora ricevuto una risposta definitiva.
Per maggiori dettagli rimando il lettore all’articolo di Luigi Garlaschelli “Acqua e magneti”, pubblicato da La Chimica e l’Industria (81), 474, maggio 1999, disponibile in rete alla pagina:
http://www.luigigarlaschelli.it/Altrepubblicazioni/H2OMAGN.htm

Nell’articolo è anche disponibile una esauriente bibliografia sull’argomento.

Inoltre l’argomento è stato trattato anche su vialattea alla pagina:
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?numero=7834