Volevo sapere il dolore fisico quale valenza evolutiva ha nella nostra specie. Grazie.

La “International Association for the study of Pain” (Associazione Internazionale per lo studio del dolore) definisce il dolore come “una spiacevole esperienza sensoria ed emotiva associata con un potenziale danno a qualche tessuto”.

Il dolore è una sensazione, come l’udito e l’olfatto e quindi ha strutture anatomiche ad esso dedicate e avviene tramite reazioni biochimiche. Esistono geni che regolano il sistema che dai nocicettrori (recettori nervosi specializzati nel raccogliere la sensazione del dolore) porta la stimolazione al sistema nervoso centrale e ci sono anche mutazioni che interessano questi geni.

Ad esempio l’analgia congenita è una malattia genetica che si manifesta con insensibilità totale agli stimoli dolorifici.

Il dolore può essere un vantaggio anche se è una sensazione spiacevole, infatti un dolore acuto in risposta a stimoli dolorosi mette in guardia verso eventuali pericoli e induce dei comportamenti protettivi. La totale mancanza di sensazione dolorosa si rivela per contro molto pericolosa. La sensibilità al dolore è quindi estremamente positiva per l’evoluzione di una specie, ed è anche indice di un alto grado di sviluppo del sistema nervoso.

I rettili in cattività per esempio hanno una alta incidenza di scottaure e questo viene spiegato in modi diversi: secondo una teoria hanno una corretta percezione del calore ma non ugualmente buona del dolore, per cui sono attratti dal caldo ma non capiscono quando il calore diventa eccessivo. Oppure sentono il dolore ma non hanno ancora messo in relazione l’allontanamento con la cessazione dello stimolo.

Alcuni ricercatori osservano che in natura la vicinanza con forti fonti di calore è molto rara, quindi questa abilità non è essenziale alla sopravvivenza.

Nell’uomo esistono meccanismi molto complessi che regolano la sensibilità individuale al dolore: differente è la percezione del dolore da parte dell’uomo rispetto alla donna, da parte di una persona rispetto ad altri, perchè la emotività può influire molto su come una persona avverte il dolore.
http://www.samed.com/wnis/F300324.htm