Buongiorno. Ho sentito parlare della teoria Neutralista. Mi potreste spiegare in particolare che cos’è e se esistono altre teorie analoghe? E perche’ questa dovrebbe essere giusta e le altre teorie no? Grazie

La teoria dell’evoluzione biologica fu proposta da Darwin più o meno 150 anni fa e si contrapponeva alla teoria lamarkiana. Paragoniamo in maniera molto generica le due teorie. Secondo Lamarck, alla giraffa si è allungato il collo a forza di sforzarsi a mangiare le chiome degli alberi. Secondo Darwin invece le giraffe in natura sono dotate di colli di lunghezza diverse. L’individuo che ha il collo più lungo è avvantaggiato perché si nutre meglio e quindi ha più probabilità di riprodursi e passare i suoi geni alla prole perchè favorito dal punto di vista evolutivo. Darwin riteneva che fosse l’ambiente a modificare ed adattare gli animali. Secondo la teoria evoluzionistica l’ambiente opera una selezione naturale graduale sulla grande variabilità che ogni carattere presenta nelle singole specie, scegliendo così di volta in volta le forme più adatte.

Secondo Darwin, il meccanismo della discendenza avviene in due fasi: dapprima si ha lo sviluppo di un’abbondante varietà di individui, che vengono poi selezionati tramite il criterio della sopravvivenza del più adatto, la selezione naturale. La prima fase è dominata dalla casualità, la seconda dalla necessità.

Naturalmente ai tempi di Darwin non si conoscevano le tecniche moderne, la stessa genetica era agli inizi ed era ancora incentrata sui fiori di pisello, anche se in agricoltura ed allevamento da millenni venivano utilizzate tecniche di selezione artificiale.

Con il migliorare delle conoscenze scientifiche, la teoria della selezione naturale è stata rivista. A parte la teoria creazionista, che si rifà alla Bibbia, ci sono state delle interpretazioni leggermente differenti sui meccanismi che regolano l’evoluzione. Si parla ad esempio di una teoria sintetica 
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=4890    

Ogni nuova teoria sfrutta le conoscenze più aggiornate, forse per questo chi le ha ideate le considera più corrette di quelle che erano state pensate in precedenza. Anche le teorie si evolvono .

Sulla teoria neutralista trascrivo da: http://www.sma.unibo.it/erbario/c23.html

La teoria neutralista dell’evoluzione è stata proposta nella seconda metà del secolo scorso dal genetista giapponese Motoo Kimura (se ne trova una esposizione organica in: Kimura, M. (1983).Neutral theory of molecular evolution. Cambridge University Press). Questa teoria afferma che la parte maggiore dell’evoluzione a livello molecolare avviene in modo casuale.

La teoria di Kimura prese le mosse da alcune osservazioni, compiute intorno al 1960 e negli anni seguenti:

1) Il tasso di mutazioni (sostituzione di aminoacidi) che si osservano in una determinata proteina è all’incirca lo stesso in numerose specie diverse. Se le mutazioni fossero soggette a selezione, bisognerebbe invece attendersi che ci siano differenze significative da una specie all’altra.
2) Il tasso di mutazioni osservato in alcuni geni del moscerino Drosophila è risultato proporzionale alla dimensione del gene: più lunga è la sequenza di nucleotidi di un gene, maggiore è il tasso di mutazioni. Anche questo fatto si spiega solo ammettendo che le mutazioni compaiano e vengano fissate a caso.
3) Le mutazioni non sembrano essere correlate fra loro in qualsiasi modo. La loro distribuzione appare quindi casuale.
4) Non si trova nessuna correlazione fra il tipo di ambiente ed il polimorfismo molecolare osservato. Un particolare mutante non è correlato con un particolare ambiente. Se le mutazioni fossero soggette a selezione, ogni singola mutazione dovrebbe comparire negli individui che vivono in un ambiente dove essa è vantaggiosa, e dovrebbe mancare dagli individui che vivono in ambienti dove essa è svantaggiosa.
5) Il tasso di mutazioni del DNA è molto alto: nei mammiferi, il tasso di mutazioni corrisponde a una sostituzione di una base ogni due anni. Però queste mutazioni non mostrano effetto sul fenotipo. Se una mutazione non si manifesta nel fenotipo, non può essere soggetta a selezione naturale.
6) L’osservazione sperimentale compiuta su animali marini ha portato a scoprire che gli individui delle specie viventi sul fondo oceanico (condizioni costanti nello spazio e nel tempo) hanno una variabilità genetica molto maggiore degli individui delle specie che vivono nella fascia intertidale (fra l’alta e la bassa marea), dove la variabilità nello spazio e nel tempo è massima. Ora, in base alla teoria selezionista (darwiniana), in un ambiente uniforme bisogna attendersi poca variabilità, in quanto ci si attende che un singolo genotipo sia il “più adatto”; viceversa, in un ambiente molto variabile, ci si attende una variabilità più elevata, perché diversi genotipi dovrebbero rispondere nel modo migliore alle diverse condizioni che si manifestano da un punto all’altro e da un momento all’altro.

Per approfondire:
http://it.wikipedia.org/wiki/Evoluzione
http://www.pianetascuola.it/attualita_scientifica/articoli/darwin/corriere.htm
http://www.uni-kassel.de/fb19/plantphysiology/niklas.pdf
http://ulisse.sissa.it/site/public/ScienzaSette/s7_17ott03_1.htm