Per soddisfare questa richiesta bisognerebbe scrivere un libro. Inoltre in internet ci sono moltissimi siti che trattano l’argomento. Per cui, dette poche cose di carattere generale, il mio consiglio è di dare una occhiata al link indicati e chiedere in libreria, dove tra l’altro è possibile scegliere un libro adatto alle proprie conoscenze.
Molte famiglie di piante contano specie diffuse in tutti i climi e pertanto anche in quelli secchi ed aridi. Genericamente le piante adattate a vivere nei climi aridi vengono chiamate succulente, per via della consistenza dei loro tessuti, che fungono da riserva di acqua. In questo elenco si trovano le piante adattate all’ambiente secco.
http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_di_piante_succulente
La famiglia che comprende il maggior numero di genere adattate ai climi deserti e quella delle Crassulacee, che attuano la fotosintesi CAM. http://it.wikipedia.org/wiki/Crassulacee
Specie appartenenti a famiglie diverse, ad esempio l’Aloe e l’Agave, assumonogli stessi caratteri per "convergenza evolutiva". Si definisce convergenza evolutiva il fenomeno per cui specie diverse che vivono nello stesso ambiente, o in ambienti simili, possono evolversi sino ad assomigliarsi fortemente, sviluppando determinate strutture o adattamenti in seguito alle stesse pressioni ambientali.
Gli adattamenti sono parecchi: dalla trasformazione delle foglie in spine, dalla riduzione del numero di stomi, che nella piante grasse sono posti sul fusto in mancanza di lamine fogliare e sono spesso infossati, dalla presenza di cuticole spesse che isolano la pianta dall’ambiente fino a variazioni metaboliche più plesse, come la fotosintesi che viene modificata in modo da avere una resa migliore in senso energetico.
Tuttavia certe Graminacee desertiche non hanno aspetto succulento perché attuano la fotosintesi C4 che permette loro di resistere ad alti tassi di aridità ed hanno un ciclo vegetativo limitato a pochi giorni durante i quali riescono a portare a maturazione anche i semi.
Da: http://140.247.119.145/WA/source/28.htm Triodis, graminacea australiana.
Sulla fotosintesi puoi consultare questo link, che fa riferimento alla enciclopedia Encarta, della Microsoft: e da cui sono tratti i due brani?di seguito.
http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761572911_3/Fotosintesi.html
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Da Encarta
Fotosintesi C4
http://it.encarta.msn.com/media_1461500632_761572911_-1_1/Fotosintesi_con_ciclo_C4.html
In alcune piante l’anidride carbonica non partecipa direttamente al ciclo di Calvin, ma viene temporaneamente trasformata, a livello delle cellule del mesofillo della foglia, in un composto detto ossalacetato che possiede 4 atomi di carbonio. Questo viene a sua volta trasformato in un altro composto a 4 atomi di carbonio, il malato (o l’aspartato, a seconda della specie vegetale), che migra dal mesofillo alle cellule che circondano i fasci conduttori (cellule della guaina del fascio). Qui il malato (o l’aspartato) viene riconvertito in anidride carbonica, CO2, che viene infine coinvolta nelle reazioni del ciclo di Krebs. Questo tipo di fotosintesi si riscontra principalmente in piante che vivono nelle regioni tropicali: infatti, nelle piante C4 la fotosintesi si svolge in modo ottimale a temperature più e di quelle richieste dalle piante C3; inoltre, le C4 riescono a fiorire a temperature alle quali le C3 non sopravvivono. La resa della fotosintesi con ciclo C4 (ossia la quantità di zuccheri prodotti rispetto all’anidride carbonica utilizzata) è superiore a quella della fotosintesi C3, a causa del fenomeno della fotorespirazione che accompagna questa ultima: di conseguenza, le piante C4 riescono a effettuare la fotosintesi alla stessa velocità delle C3, ma aprendo in misura inferiore gli stomi, limitando in tal modo anche la perdita di acqua.
Fotosinesi CAM
http://it.encarta.msn.com/media_1461500632_761572911_-1_1/Fotosintesi_con_ciclo_C4.html
La fotosintesi CAM (acronimo di Crassulacean Acid Metabolism, ossia metabolismo acido delle crassulacee) avviene in modo analogo alla fotosintesi con ciclo C4: anch’essa, infatti, prevede una fase iniziale in cui l’anidride carbonica viene trasformata in composti a 4 atomi di carbonio e una fase successiva in cui questi vengono riconvertiti in anidride carbonica, che viene coinvolta nella reazione del ciclo di Krebs. Le due fasi avvengono in due momenti separati: la prima avviene di notte, quando i composti a 4 atomi di carbonio (soprattutto acido malico) appena sintetizzati vengono accumulati in speciali vacuoli; la seconda fase avviene di giorno. Questo tipo di fotosintesi è tipico, come indica il suo stesso nome, di molte piante succulente, come le crassulacee e le cactacee, e rappresenta un adattamento ai climi caldi e aridi in cui tali piante vivono. Infatti, la fase che richiede l’apertura degli stomi, per permettere l’ingresso della CO2, avviene di notte, quando l’ambiente risulta più fresco e umido; la seconda fase può vece avvenire di giorno, perchè non richiede l’apertura degli stomi. In tal modo, le succulente evitano pericolose perdite di acqua. Anche alcune specie non succulente effettuano la fotosintesi CAM: tra queste, vi è l’ananas (Ananas comosus) e la Welwitschia mirabilis, una gnetofita.
Altri link
http://www.istitutoveneto.it/venezia/divulgazione/glossario/scheda.php?id=168&lettera=f&offset=0 http://www.cactusedintorni.com/homeit.htm
http://www.mondospinoso.it/menu.asp
http://www.cactus.it/Default.asp?IdCategoria=2&IdRegione=3&IdMenuRegione=6&IdDettaglioRegione=12
http://www.giardinaggio.it/grasse/paginizgrasse.asp