Tale faglia, in pratica, è responsabile del mantenimento dell’equilibrio tra la subduzione e nord e l’oceanizzazione a sud; infatti il movimento lungo tale faglia è avvenuto in due fasi distinte: una del medio tardo Miocene, probabilmente connesso alla evoluzione della catena alpina, mentre il secondo movimento si è avuto Pliocene inferiore, in corrispondenza di una importante fase distensiva del Mar Rosso.
Figura 1: posizione del Mar Morto, osservare il momento relativo delle placche arabica e africana, indicato dalle frecce, e l’estensione della faglia trasforme che parte dal fronte di sovrascorrimento alpino al rift del Mar Rosso.
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È noto che le faglie trasformi e le faglie trascorrenti siano caratterizzate da assenza di componenti compressive e distensive, in pratica i corpi che esse mettono a contatto non si avvicinano nè si allontanano. Tale affermazione è vera, però, solo nel caso in cui il piano di faglia è perfettamente rettilineo, in caso contrario, tali faglie svilupperanno localmente zone caratterizzate da regimi compressivi e distensivi.
Il Mar Morto si è originato in un regime tettonico distensivo locale generatosi in una situazione analoga a quella rappresentata nella disegno a destra.
È un bacino relativamente recente, riguardo le cui origini non esistono relazioni con la Tetide. Esempi di bacini residui dell’antico mar della Tetide sono, il Mediterraneo orientale, il Mar Nero ed il Mar Caspio. |
Riferimenti Bibliografici
Gomez et alii 2006: Late Cenozoic uplift along the northen Dead Sea ransform in Lebanon and Syria Earth and Planetary science Letters 241 (2006) 916-931
Lubberts e Ben-Avraham: Tectonic evolution of the Qumran Basin from high resolution 3.5 KHz seismic profiles and its implications for the evolution of the northen Dead Sea Basin Tectonophysics 346 (2002) 91-113.
Altri argomenti sul Mar Morto
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