Lavoro in un laboratorio chimico e sovente viene utilizzato per delle analisi gascromatografiche il Solfuro di Carbonio. A tal riguardo vorrei porre la seguente domanda: che effetti ha sulla salute questo solvente organico in un ambiente chiuso?

Innanzitutto
penso che una procedura sulla valutazione della tossicita’ delle sostanze
in un laboratorio chimico debba essere effettuata a priori in modo da identificare
i pericoli esistenti e prendere le misure di sicurezza appropriate. Spesso
il laboratorio viene considerato (a torto) un luogo in cui i rischi lavorativi
sono limitati, in realta’, avendo personalmente seguito la valutazione dei
rischi in un laboratorio chimico-biologico di un Istituto Tecnico posso
assicurare che i problemi sono notevoli e di non sempre facile soluzione.
Se poi consideriamo che gli studenti di Istituti superiori sono equiparati
a possiamo ben capire come e’ difficile l’applicazione delle norme di
sicurezza in una scuola… In modo generale quindi si deve procedere all’identificazione
chimica delle sostanze in uso che si attua con due semplici criteri:
1) l’etichetta <tutte le sostanze chimiche di laboratorio e non devono
essere etichettate>;
2) la scheda di sicurezza <tutte le sostanze del laboratorio devono avere
una propria scheda di sicurezza richiesta al produttore>.

Sull’etichetta devono essere riportati:
Il nome chimico del prodotto ed il numero di CAS o CEE;
Il <simbolo> della classe di pericolo <ESPLOSIVO, COMBURENTE, TOSSICO,
NOCIVO, IRRITANTE, CORROSIVO, INFIAMMABILE, PERICOLOSO PER L’AMBIENTE>;
Le frasi di rischio <R> e quelle di sicurezza <S>. In genere
e’ indicata la frase completa, ad es <R40 Possibilita’ di effetti irreversibili>.
Sia le frasi di rischio che quelle di sicurezza possono essere associate,
quindi si puo’ trovare un prodotto etichettato R 33-35,29.

Sulla scheda di rischio o di sicurezza si dovranno trovare le 16 informazioni
di base sul prodotto che sono:
1. identificazione
* identificazione della sostanza o preparato (anche indicando il n°
di CAS o CEE);
* identificazione della società o distributore della sostanza;
* numero telefonico per chiamate urgenti;

2. composizione ed informazione sui componenti;

3. identificazione dei pericoli;

4. misure di primo soccorso;

5. misure antincendio;

6. misure in caso di fuoriuscita accidentale;

7. manipolazione e stoccaggio;

8. controllo dell’esposizione e protezione individuale:
* protezione respiratoria
* protezione delle mani
* protezione degli occhi
* protezione della pelle

9. proprietà chimiche e fisiche:
* aspetto
* odore
* pH
* punto o intervallo di ebollizione
* punto o intervallo di fusione
* punto di infiammabilità
* infiammabilità (per solidi e gas)
* auto infiammabilità
* proprietà esplosive
* proprietà comburenti
* pressione di vapore
* densità relativa
* solubilità

10. stabilità e reattività

11. informazioni tossicologiche

12. informazioni ecologiche

13. considerazioni sullo smaltimento

14. informazioni sul trasporto

15. informazione sulla regolamentazione nella distribuzione del prodotto

16. altre informazioni

Per quanto riguarda il SOLFURO DI CARBONIO l’etichettatura e’ la seguente:

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Direttiva origine dell’etichettatura presentata
L’etichettatura presentata deriva dal 12o Adeguamento CEE (siamo pero’ piu’
avanti come adeguamenti. Al 21.)

ETICHETTATURA: considerazioni sulla cancerogenicità
Teratogeno Cat.2; R47

ETICHETTATURA: considerazioni sulla tossicità
F; R11
T; R48/23
Xi; R36/38

ETICHETTATURA: simboli chimico-fisici
F – facilmente infiammabile – fiamma

ETICHETTATURA: lettere di segnalazione
NOTA E – Per questa sostanza, le frasi di rischio da R20 a R28 (e le loro
combinazioni) devono essere precedute dalla parola ANCHE

ETICHETTATURA: limiti per il calcolo dei preparati
1;1 % <= C < 20 %;T; R47-48/23
2;0,2 % <= C < 1 %;Xn; R48/20
0;C >= 20 %;T; R47-36/38-48/23

ETICHETTATURA: simboli tossicologici
T – tossico – testa di morto

ETICHETTATURA: frasi di rischio (frasi R)
R11-facilmente infiammabile
R23-tossico per inalazione
R36-irritante per gli occhi
R38-irritante per la pelle
R47-puo’ provocare malformazioni genetiche
R48-pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata

ETICHETTATURA: frasi di rischio multiple
R36/38-Irritante per gli occhi e la pelle.
R48/23-Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione.

ETICHETTATURA: consigli di prudenza (frasi S)
S16-conservare lontano da fiamme e scintille-non fumare
S33-evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche
S44-in caso di malessere consultare il medico (se possibile, mostrargli
l’etichetta)
S53-evitare l’esposizione, procurarsi speciali istruzioni prima dell’uso

ACGIH: limiti di esposizione (mg/m3)
31 mg/m3

ACGIH: limiti di esposizione (ppm)
10 ppm

ACGIH: note ai limiti di esposizione
tossicita’ percutanea
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Sottolineo che il prodotto e’ TERATOGENO cioe’ <puo’ provocare malformazioni
congenite o ha effetti sulla riproduzione>. Le misure preventive devono
ridurre l’esposizione al minimo e tener conto della possibile penetrazione
percutanea.