Nel libro “Life Beyton Earth” di Gerald Feinberg fisico e Robert Shapiro biochimico si valuta la possibilità che esista vita extraterrestre fondata non sul carbonio ma sul -plasma stellare-, -campi elettromagnetici-, sul -magnetismo delle stelle a neutroni- e altri sistemi molto insoliti. Visto che la vita e l’intelligenza, sono concetti a livello “software”, conta solo lo schema ossia l’organizzazione e non il supporto come cita anche il libro di Paul Davies “Dio e la nuova fisica”. Trovando estremamente affascinante l’argomento e con notevoli implicazioni anche filosofiche mi fa molto piacere un Vostro punto di vista.

A questa domanda, naturalmente, ne’ io ne’ credo nessun altro sulla Terra abbiamo una risposta valida e supportata prove scientifiche o quanto meno indizi.

Da un punto di vista puramente “ideale”, non c’è nulla che vieti ad una forma di vita di essere supportata da un mezzo differente dai composti del carbonio. Però mi pare che la teoria delle forme di vita basate su plasma o campi elettromagnetici sia decisamente debole, per una ragione “darwiniana”: perché una forma di vita si sviluppi, è necessario che essa possa evolvere da uno stato estremamente semplice (che potremmo definire “non vivente”) verso forme più complesse ed organizzate, esattamente come le forme di vita sulla Terra si sono evolute a partire dalle prime molecole in grado di autoreplicarsi.

Perché ci sia evoluzione, però, devono sussistere sia la capacità di riproduzione che la selezione naturale e sinceramente, nella limitatezza delle mie conoscenze, non riesco a vedere come garantire queste condizioni senza un supporto materiale e particolari condizioni ambientali.
Non per nulla, i maggiori esperti mondiali di esobiologia affermano che la vita intelligente vada ricercata su pianeti dotati di crosta solida, atmosfera ed acqua, in orbita stabile intorno a stelle di vita media molto lunga, in modo da garantire che sia il tempo a disposizione che l’ambiente siano favorevoli all'”innesco” della vita
Ciò non toglie, naturalmente, che semplicemente le nostre conoscenze attuali siano solo troppo arretrate per afferrare tali concetti al di fuori della chimica del carbonio.