Lo starnuto è un meccanismo molto complesso che coinvolge vari organi ed apparati. Innanzitutto è un sistema di “difesa” che entra in azione a seguito dell’ingresso, attraverso le alte vie respiratorie, di particelle estranee sia “animate” (microorganismi) sia inanimate (polveri, sostanze chimiche).
I recettori presenti nel naso stimolano il nervo trigemino (V paio di nervi cranici) il quale, attraverso vie afferenti ed efferenti, scatena una serie di reazioni che comportano la contrazione di vari gruppi muscolari, in primis quelli respiratori del torace (intercostali e diaframma) e quelli delle alte vie respiratorie.
Tale spasmo coinvolge anche molti muscoli facciali tra cui il muscolo orbicolare dell’occhio. Probabilmente la contrazione di quest’ultimo è un meccanismo di difesa necessario per proteggere i dotti lacrimali che altrimenti, sollecitati dall’alta pressione di espulsione dell’aria, potrebbero venirne danneggiati.
Si sconsiglia di trattenere l’aria in caso di starnuto poiché il conseguente aumento di pressione all’interno della scatola cranica potrebbe provocare danni anche gravi fino alla rottura del timpano.