In base
allo spettro, la corona solare si può classificare in corona F, K ed E.
Essa non ha nulla a che vedere con particolari “strati” della corona stessa,
ma solo a diverse caratteristiche spettrali.
La corona F presenta uno spettro identico a quello della sottostante fotosfera,
sebbene proveniente da una regione molto più distante dal centro del Sole.
La spiegazione è che si tratti semplicemente di polvere interplanetaria
situata prospetticamente vicino a Sole e che rifletta la luce solare (che
proviene in prevalenza dalla fotosfera). Il fenomeno è analogo a quello
che genera la luce zodiacale sulla Terra.
La corona K ha uno spettro contino, tipico di fotoni diffusi da un gas;
l’interpretazione che se ne da è che la luce fotosferica venga diffusa
dagli elettroni coronali dando luogo a questo genere di spettro.
La corona E, infine, ha uno spettro costituito da righe di emissione,
come quello di un gas rarefatto ed eccitato. Tali righe sono anche dette
“proibite” perché generate da elementi fortemente ionizzati, in condizioni
che non si riescono a riprodurre in laboratorio. Dall’energia necessaria
per ionizzare gli atomi della corona fino a generare lo spettro rilevato,
è possibile dedurre quale sia la temperatura della corona stessa, la quale
risulta superare il milione di gradi. E’ questa una delle evidenze più
difficilmente spiegabili del comportamento della nostra stella.