Filolao di Crotone, filosofo della scuola pitagorica,
riteneva che l'influenza predominante nell'universo doveva provenire dal suo
punto centrale e che la Terra non può trovarsi al centro perché
essa non esercita tale influenza predominante. La Terra quindi ruota attorno
ad un centro, che non era occupato dal Sole, ma da un fuoco
centrale "sede di Zeus" dove risiede il principio dell'attività
cosmica. Il fuoco centrale è nascosto ai nostri occhi dalla massa della
Terra stessa, la quale è sempre rivolta dalla parte opposta. Per compiere
un giro attorno al fuoco centrale la Terra doveva impiegarci un giorno:
ecco spiegato il motivo per cui si ha il succedersi del giorno e della
notte, come pure la rivoluzione apparente diurna di tutti gli astri.
Per Filolao il Sole non era un corpo che emetteva
luce da sé. Infatti il fuoco centrale avrebbe dovuto essere l'unico focolare
di attività presente nell'universo. Il Sole era semplicemente un corpo
vitreo e poroso che assorbiva la luce dal fuoco centrale e la rendeva visibile
a noi.
Oltre al Sole e alla Terra, anche la Luna e
gli altri pianeti giravano attorno al focolare dell'universo.
Questa teoria, pur essendo molto fantasiosa,
possedeva il pregio di mettere in evidenza il moto della Terra. La Terra non
è immobile e la sua rotazione attorno ad un centro determina il moto
apparente della sfera celeste in senso opposto. Si potrebbe affermare che Filolao
fu il primo anticipatore delle idee di Copernico.
Né Platone, né tantomeno
Aristotele, presero in considerazione le idee di Filolao, che non ebbero quindi
seguito e, nonostante Eraclide un secolo dopo riprendesse in qualche modo le
sue teorie, con Ipparco e Tolomeo la Terra divenne "definitivamente"
immobile.
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