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La sfericità della Terra da Parmenide a Aristotele 

Secondo Teofrasto, fu Parmenide (510-? a.C.), seguace di Pitagora (570-597 a.C.), a ritenere che la prima volta che la Terra fosse sferica. Le sue motivazioni si basavano sull'idea che l'unica forma adatta a rimanere naturalmente in equilibrio fosse quella sferica. Ora cominciava ad essere immaginabile che le stelle e gli altri corpi celesti potevano continuare a percorrere orbite circolari sotto la Terra anche dopo il loro tramonto.  

L'idea di una Terra sferica non venne però generalmente accettata fino all'epoca di Platone (427-348 a.C.). Egli ne dà una dimostrazione filosofica: la Terra è sferica perché la sfera è la forma più perfetta per un corpo, possiede la massima simmetria; perciò la Terra, che sta al centro dell'universo, deve essere sferica. Nonostante l'inconsistenza di questa dimostrazione, l'idea della sfericità della Terra fu universalmente accettata proprio per la grande fama che aveva Platone.   

 
 
 
  Aristotele (384-322 a.C) dimostrò definitivamente che la forma della Terra è sferica facendo notare che, durante l'eclisse di Luna, l'ombra che la Terra proietta sul nostro satellite ha un contorno circolare.  


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