Buongiorno, Vi scrivo perchè vorrei avere un quadro preciso sulla funzione e l’evoluzione del sacco vitellino umano.Vi ringrazio e mi complimento vivamente per l’utilità di questo servizio.Valeria

Il sacco vitellino è un annesso embrionale che contiene le fonti nutritive essenziali per la crescita dell’embrione stesso. In particolare, nelle specie con sviluppo oviparo riveste un ruolo esclusivo nel fornire l’intero apporto nutritivo per la crescita dell’embrione fino alla schiusa dell’uovo; al contrario, nelle specie con sviluppo viviparo la funzione di supporto trofico è limitata alle prime fasi della vita embrionale e successivamente sostituita da un legame diretto alla circolazione sanguigna materna grazie allo sviluppo della placenta.

Nell’uomo la formazione del sacco vitellino ha origine molto precocemente e segue diverse fasi di sviluppo: nel complesso si distingue un sacco vitellino primario, una struttura transitoria che nei giorni successivi si rimodella per formare il sacco vitellino secondario ed infine quello definitivo.

-Il sacco vitellino primario si origina intorno alla seconda settimana di gestazione e si presenta come una struttura bilaminare: la parte esterna è costituita da cellule del mesoderma extraembrionale che prendono contatto con cellule dell’ipoblasto di derivazione endodermica, queste ultime vanno incontro ad una proliferazione lungo le pareti laterali della cavità per poi scendere verso la zona basale, che prende il nome di membrana di Heuser, andando a rivestire in toto la parte interna dal sacco vitellino (Fig.1).

                     

Fig.1 Sviluppo del sacco vitellino primario (Primary yolk sac) – http://medicine.creighton.edu/medschool/m1courseware/lectures/anatomy/images/image3.jpg

 – Il sacco vitellino secondario si origina da una strozzatura dettata dalla migrazione convergente delle cellule dell’ipoblasto che rivestono le pareti laterali e inferiori del sacco vitellino primario fino alla separazione di un sacco vitellino definitivo e di cisti esocelomatiche residue che verranno poi riassorbite (Fig.2).

Fig.2 Evoluzione del sacco vitellino definitivohttp://medicine.creighton.edu/medschool/m1courseware/lectures/anatomy/images/image4-2.jpg

Nel corso della quarta settimana di sviluppo un piccola porzione del sacco vitellino superiore si fonde al sistema gastro intestinale in via di sviluppo, mentre la parte adiacente sottostante concorre a generare il mesentere ventrale. Per cui esclusivamente la porzione più distale permane sotto forma di una piccola vescicola che regredisce gradualmente tra la quinta e la settima settimana di sviluppo, il mancato riassorbimento postnatale del sacco vitellino genera un’anomalia rara in cui permane una protrusione che prende il nome di diverticolo di Meckel.

Nell’uomo il sacco vitellino svolge 3 principali funzioni:

– Fornire nutrienti nelle prime fasi dello sviluppo: all’interno del sacco vitellino è presente un sistema vascolare primitivo che convoglia i nutrienti in esso contenuti verso la circolazione dell’embrione garantendo la sua sopravvivenza fino alla quarta-quinta settimana di gestazione, quando la placenta diventerà pienamente funzionale. In dettaglio, il sangue è convogliato dall’aorta primitiva verso le pareti del sacco vitellino per poi confluire verso il tubo cardiaco dell’embrione e in questo modo entrare nella circolazione embrionale, il ritorno venoso è invece garantito dalle vene vitelline che consentono il circolo inverso dall’embrione verso il sacco vitellino.

Fig.3 Sacco vitellino in cui è visibile la presenza di vasi sanguigni che convogliano nutrienti all’embrione (De Sesso, Holson: “Relative Morphology of Extraembryonic Membranes in Mammals: Their Roles in Histiotrophic Nutrition and Possible Sites of Developmental Insult”)

– Ruolo emopoietico: nel primo mese di sviluppo il tessuto mesodermico genera i vasi sanguigni e le componenti cellulari del sangue, funzione successivamente svolta dal fegato una volta generatosi.

– Funzione di biosintesi: il sacco vitellino sintetizza acido folico, indispensabile per i processi di costituzione embrionale ed in particolare del sistema nervoso centrale, inoltre è sede di produzione di varie componenti proteiche, che una volta sintetizzate sono trasferite all’embrione.

In conclusione, il sacco vitellino rimane un annesso embrionale indispensabile per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’embrione umano e non è da considerarsi come una struttura vestigiale accessoria o “ricordo” di uno sviluppo embrionale ancestrale. Questa importanza è sottolineata dal fatto che anomalie nell’evoluzione del sacco vitellino secondario possono influenzare negativamente la gestazione, a tal riguardo è stata riscontrata una forte associazione con aborti spontanei precoci e sviluppi anomali con conseguenze patologiche a carico dell’ embrione.