Vorrei sapere, come si è formata la Rift Valley e quali sono i sui movimenti attuali. Grazie


Figura 1: Ripresa dallo spazio la Rift Valley africana che con tempi geologici diverrà un oceano maturo.


Figura 2: Mappa della Rift Valley. Il triangolo di Afar è colorato in rosso scuro. I numerosi vulcani attivi della zona sono mostrati come triangoli rossi. La linea trattegiata mostra la parte est africana della falla.

La Rift Valley o anche Great Rift Valley (la valle della grande falla) è un vasto elemento geografico e geologico che si estende in direzione nord-sud per circa 6400 km, dal nord della Siria (sud-ovest dell’Asia) al centro del Mozambico (est dell’Africa). La valle varia in larghezza dai 30 ai 100 km e in profondità da qualche centinaio a parecchie migliaia di metri. Si è creata dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba, che iniziò 35 milioni di anni fa (dalla fine del secondario alla fine del terziario), e dalla separazione dell’Africa dell’est dal resto dell’Africa, processo iniziato da 15 milioni di anni. Il nome alla valle fu dato dall’esploratore John Walter Gregory.
La velocità di espansione della rift valley non è uniforme nei vari punti della sua lunghezza ma varia da zona a zona; mediamente l’espansione delle dorsali oceaniche è di 2 cm l’anno ma, come dicevamo può variare da circa 1 cm a circa 15 cm l’anno e non è costante nei vari tempi geologici.


Figura 3: Quattro fasi (semplificate) che illustrano il processo di formazione di un rift. La Rift Valley iniziò a formarsi circa 35 milioni d’anni fa e si trova tra la fase 2 e 3; per giungere a quest’ultima (3) dovranno trascorrere ancora milioni di anni. Ancor più tempo sarà necessario per formare un ampio oceano.

La formazione della Rift Valley è stata causa di un considerevole cambiamento climatico ed ambientale. Essa segnò la fine del fitto e uniforme manto di foreste che copriva quasi tutto il continente. L’innalzarsi delle montagne creò una barriera che si oppose alla circolazione dell’aria umida proveniente dal mare, il clima si fece più caldo e secco e l’ambiente si inaridì. Nacquero così due ambienti molto diversificati. In prossimità della Rift Valley la primitiva foresta tropicale si trasformò in savana, mentre la foresta sopravvisse più a ovest, lungo i grandi fiumi.

La parte settentrionale della Rift Valley (R.V.) forma la valle del fiume Giordano, che scorre verso sud attraverso il lago Hula e il mar di Galilea, in Israele, fino al Mar Morto. A sud del Mar Morto, la R.V. è occupata dall’Arabah e ancora più a sud dal golfo di Aqaba (figura 4) e dal Mar Rosso.


Figura 4: La Penisola del Sinai, Il Golfo di Suez (ovest), il Golfo di Aqaba (est) dallo Space Shuttle.

Figura 5: Il triangolo di Afar visto dallo spazio.


Nella parte più meridionale del mar Rosso la R.V. si dirama in due direzioni diverse, verso est e verso sud. La zona della diramazione è chiamata il triangolo di Afar (figura 5) o depressione di Danakil, si trova in Etiopia ed è probabilmente un punto geologico in cui tre placche tettoniche si dividono e tendono ad allontanarsi tra loro. La diramazione verso est forma il golfo di Aden, e da questo punto in poi la R.V. continua come parte della dorsale oceanica. La diramazione verso sud è spesso indicata come Great Rift Valley, e divide gli altopiani etiopici in due parti.

Nell’Africa orientale la falla si divide in due, la falla orientale e la falla occidentale.

La falla occidentale, chiamata anche falla albertina, è delimitata da alcune delle montagne più alte dell’Africa, incluse le montagne di Viruga, Mituba e Ruwenzori e contiene i grandi laghi africani, che includono tra i più profondi laghi del mondo (figura 6), come il lago Tanganica, profondo fino a 1.470 metri. Anche il lago Vittoria (figura 7) è considerato parte del sistema della R.V., anche se in realtà è posizionato tra le falle orientale e occidentale.

Figura 6: I grandi laghi africani visti dallo spazio.
Sulla destra si intravede l’Oceano Indiano.

Figura 7: Il lago Vittoria, e la sua divisione territoriale.

I laghi della falla orientale, non avendo uno sbocco sul mare, tendono ad essere meno profondi e ad avere un’alta concentrazione di sali minerali dovuta alle piogge, che portano i sali minerali dai vicini vulcani, e alla forte evaporazione dell’acqua. Il lago Magadi, ad esempio, ha la sua superfice completamente coperta di soda cristallizata, e i lagi Elmenteita, Baringo, Bogoria e Nakuru sono fortemente alcalini, mentre il lago Naivasha ha una grande varietà biologica grazie alle sorgenti di acqua dolce che lo alimentano.

L’attività geotermica e l’allargamento della falla ha causato un assottigliamento della litosfera fino a uno spessore di soli 20 km, quando per i continenti lo spessore tipico è di 100 km.
Tra qualche milione di anni, la litosfera potrebbe spaccarsi e l’Africa orientale potrebbe dividersi dal resto del continente.

L’attività vulcanica e la inusuale concentrazione di punti caldi ha prodotto le montagne vulcaniche del Kilimangiaro, monte Kenia, Karisimbi, Niragongo, Monte Meru, Monte Elgon e il vulcano Ol Doinyo Lengai, che è l’unico vulcano natrocarbonitico del mondo (presenza di carbonati di Na, Ke, Ca), (figure 8 e 9).


Figura 8: Il vulcano Ol Doinyo Lengai in eruzione nel 1966.

Figura 9: La lava scura uscita dal Ol Doinyo Lengai comincia a variare in bianco nel giro di alcune ore. Il cambiamento veloce dei colori avviene perché i nuovi minerali si formano mentre l’acqua dall’atmosfera reagisce con i carbonati del potassio e del sodio.

La R.V. è stata una ricca sorgente di scoperte antropologiche. I sedimenti della valle, dovuti alla rapida erosione degli altopiani, hanno creato un ambiente favorevole alla preservazione dei resti umani. Sono infatti state trovate numerose ossa di ominidi, antenati della moderna specie umana, tra cui anche quelle della cosidetta “Lucy”, uno scheletro quasi completo di australopiteco, che fu scoperta dall’antropologo Donald Johanson. La famosa coppia di antropologi Richard e Meave Leakey ha operato principalmente in queste zone.