La linea che circonda la penisola delimita la zolla africana (sud, est e nord-est) da quella europea (nord e nord-ovest). |
Per spiegare la geologia del blocco sardo-corso è necessario inquadrare l’evoluzione dell’intero bacino tirrenico nello spazio degli ultimi 100 Ma, poiché la formazione di tale blocco è intimamente legata agli sviluppi della tettonica del bacino del Mediterraneo centrale, risultato dalla spinta differenziale esercitata dalla placca africana verso quella euroasiatica, che ruota su di un polo di rotazione localizzato a largo del Marocco. |
Evoluzione spaziale e temporale della rotazione antioraria del blocco sardo-corso da 30 milioni di anni ad oggi.
Circa 100 milioni d’anni fa, l’apertura dell’Oceano Atlantico settentrionale, poneva fine all’espansione della Tetide, innescando la compressione del continente africano verso quello euroasiatico e determinando così la subduzione della crosta oceanica interposta.
La subduzione, durata fino all’Eocene superiore (35-30 Ma), ha portato alla formazione di un arco magmatico tra l’Oligocene ed il Miocene i cui prodotti affiorano oggi in Provenza, in Corsica ed in Sardegna, unite in quel periodo all’attuale territorio francese.
Processo di rotazione del blocco sardo-corso collegato anche all’orogenesi dell’Appennino.
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Questo fenomeno stacca dal continente occidentale il blocco sardo-corso e inizia a spostarlo in rotazione sud-est verso la posizione attuale, formando alle sue spalle il bacino balearico. Lo spostamento del blocco sardo-corso termina in corrispondenza dell’irregolare bordo occidentale della zolla africana dove il movimento di compressione ha cominciato a formare gli Appennini.
Intorno ad 8 milioni di anni fa cominciò ad aprirsi il bacino tirrenico alle spalle dell’Appennino e dell’Arco Calabro che nel corso della loro formazione avanzarono progressivamente verso l’attuale Valpadana e verso gli attuali mari Adriatico e Ionio.
Questa rotazione ha portato alla compressione e sollevamento delle Alpi Apuane circa 18 Ma (Carmignani et al., 1978). Le unità Liguridi affioranti nei flysh della catena appenninica toscana altro non sono altro se non lembi del fondale della vecchia placca adriatica, impilati dalla tettonica compressiva in quel settore.
La convergenza tra la zolla africana e quella europea non è esaurita. Attualmente la velocità del movimento è misurata in circa 3 cm per anno e tende a chiudere il bacino del Mediterraneo. Gli enormi sforzi che si accumulano nelle zone di contatto tra le due zolle si scaricano periodicamente in violenti terremoti.
Nelle future epoche geologiche i due blocchi continentali appariranno nuovamente fusi in uno solo con isolati laghi salati, residuo del Mare delle Baleari, del Tirreno e dell’Egeo.
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Bibliografia consigliata
FANUCCI F., MORELLI D. – Caratteri e cronologia della deriva del blocco sardo-corso.
FINETTI I, DEL BEN A, DIVIACCO P. & PIPAN M. – Il CROP dal Mare Balearico all’Arcipelago Toscano attravero il Blocco Sardo-Corso.
Era |
Periodo |
Epoca |
Età |
Formazione del |
Evoluzione biologica |
Quaternario | Olocene | 0,02 | ultima glaciazione (0.018) |
uomo moderno (1) |
|
Pleistocene | 2 | grandi glaciazioni |
uomo primitivo (5) |
||
Cenozoica | Pliocene | 7 | crisi di salinità (6) |
||
Miocene | 26 | formazione Tirreno e Appennini (15) |
comparsa dei cetacei |
||
|
Terziario | Oligocene | 37 | rotazione blocco sardo – corso (30-13) |
scimmie antropomorfe |
Eocene | 53 | inizio formazione Himalaya |
grandi mammiferi |
||
Paleocene | 65 | inizio formazione Alpi |
primi primati (lemuri) |
||
Cretaceo | 140 | fine espansione della Tetide (130) |
scomparsa dei dinosauri |
||
Mesozoica | Giurassico | 200 | Laurasia e Gondwana |
piante superiori, uccelli, grandi dinosauri |
|
Triassico | 240 | inizio deriva dei continenti |
primi piccoli mammiferi |
||
Permiano | 280 | formazione di Pangea |
primi dinosauri |
||
Carbonifero | 350 | formazione giacimenti di carbone |
primi rettili | ||
Paleozoica | Devoniano | 395 | prime foreste, insetti e anfibi; diffusione pesci |
||
Siluriano | 430 | grandi barriere coralline; piante e animali terrestri; prime alghe Dinoflagellate |
|||
Ordoviciano | 500 | diversificazione di molluschi ed echinodermi; primi vertebrati |
|||
Cambriano | 570 | prime alghe rosse e invertebrati; comparsa di alcuni tipi di scheletro |
|||
Archeozoica | batteri e cianobatteri |
Scala geocronologica affiancata dalle principali fasi
della formazione del Mediterraneo e dell’evoluzione
biologica. I numeri indicano l’età in milioni di anni fa,
si noti che la progressione non è lineare. Si tenga conto
inoltre che l’età della Terra è stimata in 4,7 miliardi di
anni e che le tracce fossili più antiche risalgono ad oltre 3
miliardi di anni fa (Press & Siever, 1985; modif.).