Se non sbaglio le galassie possono essere larghe centinaia di migliaia di anni luce. Spesso ho visto “foto” di galassie prese trasversalmente. Ma allora se tra due stelle ci può essere quella distanza (temporalmente parlando…) abissale la forma della galassia è davvero quella che si vede? O la forma è ricostruita tenendo conto di questi fattori?

Quando,
nell’ottico, osserviamo al telescopio una galassia oppure ne
apprezziamo una sua magnifica foto, ciò che vediamo è effettivamente la
forma che il nostro occhio percepisce. La morfologia galattica ancora
oggi segue la vecchia classificazione che, tra gli anni ’20 e ’30,
diede il grande astronomo Edwin Hubble (padre della cosmologia
moderna): si parla perciò di galassie a spirale (normali o barrate),
ellittiche ed irregolari, con tutte le conseguenti sottoclassi che qui
non tratteremo. La loro forma osservata dipende molto anche dal nostro
punto di vista prospettico (“line of sight”) per il quale se
osserviamo, ad esempio, una galassia a spirale di fronte ne vediamo
distintamente i suoi bracci, mentre se è posta di taglio o fortemente
“inclinata” questi dettagli ci sfuggono.

M31 (La galassia di Andromeda) fotografata dall’osservatorio Lick. Esempio di galassia a spirale vista quasi di taglio.

M101, foto dell’osservatorio Mayall. Questa galassia è vista di fronte.

Le
dimensioni, che possono andare da poche centinaia di anni luce delle
galassie nane ai 200000 anni luce di M101, a causa della grande
distanza da noi, sono abbastanza ininfluenti sulla morfologia apparente.

Ho
usato il vocabolo “apparente” poichè la forma che il nostro occhio
percepisce si riferisce alla cosiddetta “finestra ottica”. Quando
l’astronomia imparò ad utilizzare tutte le finestre dello spettro
elettromagnetico (dall’X al radio) ci si accorse che le cose sono ben
diverse: le galassie sono più grandi di quello che la luce visibile ci
fa immaginare! le varie foto all’Infrarosso, all’Ultravioletto, ecc. ci
fanno vedere, ad esempio, estensioni dei bracci a spirale o, comunque,
altra materia non visibile coi normali telescopi ottici.

M101 all’ultravioletto (200 nm). Si noti l’esensione dei bracci a spirale rispetto all’immagine ottica

M101 nel radio (2,8 cm). Telescopio di Effelsberg

Va,
infine, ricordato che esiste un altro tipo di materia, non rilevabile
da nessun tipo di telescopio, la cosiddetta matera oscura, i cui
effetti sono evidenziati da due tipi di fenomeni.

Il
primo riguarda la rotazione delle galassie a spirale che, invece di
decrescere dal nucleo alla periferia, rimane praticamente costante,
segno dell’esistenza di una massa invisibile la cui forza di gravità
mantiene legati i bracci esterni facendoli ruotare velocemente.

Il
secondo è assai più spettacolare e si riferisce alle “lenti
gravitazionali”, fenomeno per il quale le galassie in secondo piano
vengono ingrandite e distorte dalla forza di gravità di una massa non
rilevabile dalla foto.

In
pratica, la materia oscura si disporrebbe intorno a quella ordinaria (o
barionica) rendendo le galassie assai più grandi di quanto appaiano!

Per saperne di più sulle lenti gravitazionali si consiglia il link:

http://it.wikipedia.org/wiki/Lente_gravitazionale

Lente gravitazionale Abell 2218. Hubble Space Telecope