Sono venuto a conoscenza di un gas denominato Radon. Vorrei sapere come si forma in natura, la composizione e se è dannoso all’uomo. Grazie e complimenti per il servizio. Antonio.

Il RADON (Rn, Pm 222.0, CAS: 10043-92-2) è un elemento chimico appartenete alla famiglia dei gas nobili, quindi chimicamente abbastanza inierte1, ed è un elemento radioattivo, gas incolore ed inodore.

L’isotopo più abbondante si forma per decadimento naturale del Radio (Rd, Pm 226.0, CAS: 7440-14-4) per emissione di una particella alfa (2 protoni+2 neutroni).

ISOTOPI:

Tutti i sui isotopi sono radioattivi naturali emettitori alfa e sono originati da Radio, Torio ed Attinio. L’isotopo più abbondante è come già detto il Rn 222, (a sua volta appartenente alla famiglia dell’uranio U238) e decade in 3,8 giorni. Il Rn 219 ha emivita2 di 3,92 secondi ed origina dall’uranio 235 passando attraverso l’attinio; il Rn 220 ha emivita 54,5 secondi e proviene dal thorio 232.

ORIGINE NATURALE:

Il radon associato a vene uranifere e minerali della serie degli attinidi è di solito bloccato ed incluso nelle rocce di appartenenza. A causa della rottura, estrazione delle rocce, cause naturali, sorgenti di profondità viene liberato in atmosfera. L’atmosfera contione Rn in bassisime percentuali , ma abbastanza sensibili da avere importanza come fonte di radiazione naturale nell’atmosfera. Dal rapporto UNSCEAR (1988) il contribito del radon è stimato di 1,1 mSv su un totale di 2,4 mSv ricevuto in media dalla popolazione adulta3. Questo valore per il Rn costituisce circa la metà della esposizione naturale. Nella tabella sottostante vediamo l’attività di alcune rocce misurate in Bq/kg:

 Roccia o minerale

Bq/kg

 Sienite della Balma di Vicenza

375 

 Basaltino di Viterbo

 498

 Peperino di Viterbo (tufo vulcanico)

 124

 Marmi derivanti da Metamorfismo dei calcari

 1.1 – 13

Travertino 

 tracce

Granito rosa di Vicenza

 348

 In generale il Rn è generato da Plutoniti e Lave e rocce piroclastiche. A volte valori significativi si trovano in rocce sedimentarie.

ABITAZIONI:

Le abitazioni vengono contaminate da Rn a causa della su apresenza ubiquitaria nell’atmosfera e quindi vvine e contatto con i suoli tramite i venti, le precipitazioni, i materiali contaminati ed i materiali da costruzione.

La figura qui sotto illustra le principali vie di ingresso nelle abitazioni del radio (tratta da Bibl.2).

La diffusione del Rn è favorita da materiali inconsistenti e porosi (tufi) e da suoli porosi per loro natura.  Inoltre dipende dallo stato delle fondamenta e da crepe nei muri e nelle fondamenta. Da misure in Italia ed all’estero sembra che il valore radioattivo del sottosuolo sia 1 pCi/m2s. Tuttavia questo valore medio si discosta da regione a regione e da luogo a luogo passando da 0,1 a 100 p Ci/m2s. L’utilizzo di materiali di provenienza di zone vulcaniche (tufi  e lave) contribuisce ad aumentare la concentrazione delle radiazioni localmente all’interno dell’edificio.

L’acqua discioglie una certa quantità di Rn per cui è essa stessa un possibile veicolo di Rn. Tuttavia i livelli misurati sono di pochi Bq/litro, per cui il contributo dell’acqua è più limitato.

Da misure (1990) effettuate in Italia in Valtellina su abitazioni costruite di recente con soprattutto mattoni e cemento danno i seguenti valori:

– Cantine 179 Bq/m3

– piano terra 59 Bq/m3

– primo piano 51 Bq/m3

Da indagini effettuate nel 1982 – 88 su 1500 edifici pubblici la concentrazione è stata molto variabile, in conseguneza della zona, del materila, e dall’età dell’edificio. I valori sono compresi tra 100 e 400 Bq/m3, con valori limite superiori di 1000 Bq/m3.

Nella pianura padana in generel prevalentemente alluvionale i valori sono inferiori a quelli del lazio. In generale i valori medi nazionali sono compresi tra 30 – 50 Bq/m3 e 20 e 50 Bq/m3 per quelli europei.

EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE AL RADON:

Il radon è un cancerogeno di Classe 1 per cui è appurato che la sua esposizione a dosi massicce provoca tumori di varia natura a seconda della somministrazione.

Essedno presente nell’atonosfera viene inspirato dall’uomo e gli organi bersaglio sono i bronchi ed i polmoni (vie respiratorie) e la patologia che deriva è il carcinoma polmonare.

Altri ognani bersaglio riguardano soprattutto i rischi occupazionali (lavoratori in miniera ed in fabbriche di mattoni lapidei, tufacie, lavici).

LIMITI RACCOMANDATI:

La USEPA nel 1986 ha suggerito che la soglia del Rn è di 4 pCi /litro (= 150 Bq/m3) per la quale prendere in considerazione alcuni azioni di decontaminazione e rimedi, oppure di 8 pCi/l per raccomandare azioni per porvi rimedi.

Nella CEE (Raccomandazione 143/90): 200 Bq/m3 per la concentrazione entro casa per le abitazioni nuove e 400 Bq/m3 per quelle vetuste.

LEGISLAZIONE:

1. D.Lgs. 230/1995

2. Decreto Legislativo 241/2000 integrato nella L. 230/95

3. Raccomandazione 143/90 del 21/02/1990

NOTE:

1. è stato riportato che con composti del fluoro forma Fluoruro di Radio.

2. emivita: è il tempo impiegato dal 50% dell’elemento radiottivo per decadere radioattivamente.

3. mSv = milli sievert , unità di misura della radiazione (leg. 1)  Diamo alcune definizioni delle unità di misura della radioattività:

3.a. CURIE (Ci) 1 Ci = 3,7 x 1010 emissioni al secondo; una quantità di sostanza di cui 3,7 x 1010 dei suoi atomi disintegrano equivale ad 1 Ci (circa 1 grammo di radio). 1 pico Curie, 1 pCi = 10-12 Ci.

3.b. S.I. (Sitema Internazionale) BEQUEREL 1 Bq = 1 emissione al secondo

3.c. Dose assorbita: quantità di energia assorbita perunità di massa da un dato mezzo. Nel S.I. si misura in Gray (Gy) 1 Gy = 1 J/Kg. Nel sistema inglese è il Rad (rad) 1 Rad = 1 erg/g

3.d. Dose equivalente (misura l’entità del danno biologico) in Sievert (Sv) 1 Sv = 1 J/kg corretto per gli effetti del danno biologico, corrisponde alla dose per cui 1 kg di materiel irradiato subisce un danno pari a quelli prodotti da 1 Gy. La millesima parte del Sv è il mSv , 1 mSv = 0,001 Sv.

BIBLIOGRAFIA:

1. SAX DANGEROUS PROPERTIES OF HAZARDOUS MATERIALS 6th Edition

2. DIZIONARIO DELL’INQUINAMENTO (Carrocci Faber 2003)