Studiando a scuola la storia della filosofia, mi sono chiesta di quale problema si occupino i filosofi contemporanei, sempre se c’è una tematica attualmente ricorrente.

La filosofia della scienza si e’ sempre dedicata principalmente, e lo
fa ancora oggi, ai fondamenti della fisica e della matematica, al punto
che in un recente congresso, un noto ricercatore ha fatto notare che ci
sono altri argomenti che meriterebbero di essere trattati o che lo sono
troppo marginalmente. Per esempio, la teoria delle stringhe, la meccanica
statistica, la teoria del caos, ecc.

D’altra parte, sono forse profetiche le parole di Kary Mullis, che nella
sua divertentissima autobiografia da poco pubblicata in Italia (“Ballando
nudi nel campo della mente”, Baldini&Castoldi, p. 45), scrive: “…i chimici
sono sempre convinti di essere piu’ in gamba dei biochimici. E naturalmente
i fisici pensano di essere piu’ in gamba dei chimici, i matematici dei
fisici, e i filosofi sono stati convinti di essere meglio dei matematici,
fino a quando, nel corso di questo secolo, si sono resi conto che in effetti
non avevano molto altro da dire”.

Comunque, a parte i commenti sagaci e pungenti, per avere un’idea dei
temi toccati oggi dalla filosofia della scienza, almeno per alcuni settori,
si puo’ consultare il libro curato da Giovanni Boniolo: “Filosofia della
fisica” (B. Mondadori). I ricercatori che hanno scritto i vari capitoli
sono essi stessi i principali esponenti della filosofia della fisica italiana.
Si puo’ aggiungere a questi il nome di G. Giorello.

Fondamentale e’ Carlo Sini, il cui ultimo trattato, “Idoli della conoscenza”
(Raffaello Cortina) pone interessanti interrogativi su una certa idolatria
della scienza oggi troppo presente nella societa’ moderna. Se poi si va
sul piano internazionale, il panorama si amplia a dismisura, ma i testi
citati possono fornire un buon punto di partenza e la necessaria bibliografia
per ulteriori ricerche.