Come fanno certi maghi a sapere cose che non conosce nemmeno la persona che li interroga?

La presunta capacità dei maghi di conoscere cose
ignote viene chiamata “chiaroveggenza” o, se riguarda eventi
futuri, “precognizione”. Nessuno ha mai dimostrato di possedere
realmente tali facoltà. A volte i maghi danno semplicemente l’impressione
di possederle.
 

Una delle principali strategie usate dai maghi
e dai vari operatori dell’occulto è la “genericità delle
 affermazioni”.
Alcune affermazioni sono così generiche e vaghe che possono adattarsi
benissimo a qualsiasi circostanza. Consideriamo il seguente esempio. Una
persona va dal mago e si sente comunicare che qualcuno della sua famiglia
ha problemi di salute. Ognuno di noi ha un’altissima probabilità,
in ogni momento, di avere qualche parente (fors’anche lontano) che
ha qualche disturbo: magari un semplice raffreddore o un’emicrania.
 

La persona può magari scoprire a posteriori che
un suo parente è affetto da qualche malattia. Se la persona è credulona
dirà: “Il mago ha affermato una verità che nemmeno io sapevo, quindi
possiede facoltà paranormali”.
 
Inutile dire che si tratta di una conclusione assolutamente
azzardata e priva di fondamento.
 

Se la genericità delle affermazioni è la strategia
più usata dai maghi, ne esistono però molte altre. A volte le semplici
coincidenze giocano a favore del mago. Inoltre è tipico della mente umana
ricordare le previsioni azzeccate e dimenticare quelle sbagliate. Un’altra
tecnica piuttosto diffusa consiste nel carpire informazioni allo stesso
cliente, senza che quest’ultimo se ne renda conto. Spesso il cliente
può avere atteggiamenti inconsapevoli, che lasciano trapelare informazioni
che, a livello conscio, nemmeno lui conosce. Se il mago applica un po’
di psicologia sfrutterà immediatamente l’occasione. Infine, in casi
estremi, alcuni maghi costruiscono delle vere e proprie “banche dati”
dei propri clienti. Non solo, addirittura alcuni maghi possono creare
efficienti organizzazioni con lo scopo di scambiarsi informazioni su eventuali
clienti comuni. Questa realtà nascosta è emersa in seguito alle confessioni
di alcuni maghi e medium pentiti (ad esempio il libro The psychic mafia
(La mafia dei medium) di Lamar Keene, St. Martin’s Press, NY 1976).